ANCONA – «C’è un cane sul Monumento: ma che sta facendo lì in alto?». Stupore misto a incredulità. Le fotocamere dei telefoni impazziscono con foto qua e là. Ma il cane, lassù, è immobile. Basta avvicinarsi per poi capire tutto e lasciarsi andare ad uno sconsolato: «Ah, no…è una scultura». È stato questo il leitmotiv – se così si può dire – della giornata di domenica, 1° maggio.
La fiera patronale di San Ciriaco – alla sua prima edizione nell’epoca post covid – si è aperta infatti domenica ad Ancona. Boom di presenze, nonostante la pioggia a ticchettare le teste, e una incredibile sorpresa. Una di quelle ancora più imprevedibili delle classiche sorprese da fiere.
Non stiamo parlando dell’oggetto dell’anno che c’è sempre e che ti rifilano agli stand e che – vuoi o non vuoi – ti devi comprare per forza.
No, tutt’altro. Stavolta, il vero protagonista della giornata di apertura della fiera del santo patrono è stato un cane. Sì, avete capito bene: un cane. E precisamente un dobermann nero, seduto impettito sopra il Monumento ai Caduti, al Passetto, nel rione Adriatico. È stato lui a richiamare l’attenzione di tantissime persone, cittadini e visitatori.
Come ci è arrivato? Sicuramente non da solo, visto che si tratta di una scultura. A realizzarlo – pardon, a scolpirlo – è stato il giovane anconetano Alessio Discepoli. Classe ’96, iscritto alla Poliarte di Ancona (Accademia di belle arti e design), nel tempo libero – dice – «mi diletto con le sculture».
Incredulità, dicevamo, perché la gente notava il cane dai piedi del Monumento, da piazza IV Novembre, e rimaneva a fissarlo a lungo, per poi avvicinarsi, realizzare che fosse finto e farci foto e selfie. Stiamo parlando di adulti e ragazzi, ovviamente. Qualcuno – come mostra una foto – lo ha addirittura sollevato fingendo di rubarlo. Risate.
«Ho ricevuto molti feedback e commenti positivi. Ne sono contento e ringrazio tutti» fa sapere il giovane scultore, Discepoli. Lui, che ha all’attivo già diverse sculture, sogna di diventare «un artista, uno scultore per poter lasciare il segno, a modo mio». E chissà che il suo sogno (o il suo segno) non possa avverarsi.
Intanto, però, c’è da fotografare Anubi. Sì, il cane nero sopra il Monumento si chiama proprio così, Anubi. Come la divinità egizia protettrice dei cimiteri e delle mummificazioni.
Ma qui sorge la curiosità: Alessio – lo provochiamo scherzosamente noi – non proprio un significato allegro, quello che hai scelto, tra cimiteri e mummificazioni… «Ma dai, non era per il significato, quanto per l’aspetto» risponde ridendo. E in effetti, quel dobermann, sembra proprio Anubi.
Che poi, a dirla tutta, i bambini piccoli che toccavano e abbracciavano la scultura neppure sapevano chi fosse Anubi, ma una foto ci è scappata lo stesso. «Il dobermann pesa 11 chili, è in ferro e lamiera da 1 millimetro e le sue dimensioni – precisa Discepoli – sono 100x62x36».
Durante la giornata, il cane si è magicamente spostato per tutto il Monumento: c’era infatti chi riferiva di averlo visto spalle al Monumento, chi rivolto verso l’hotel del Passetto, chi – ancora – lo aveva visto guardare il mare. In serata, il cagnolone si è poi seduto ai piedi del Monumento, prima di tornare a casa.
Ventisei anni, residente al quartiere delle Torrette, Alessio si è diplomato al Podesti e ora – tra scuola e impegni vari – scolpisce figure, realizzando opere: «Anubi non è la mia ultima opera. L’ultima, infatti, è un pastore tedesco. Poi, c’è una tartaruga, un pitbull, leoni, tori e via dicendo». Insomma, di tutto.
Non è la prima volta che Discepoli espone le sue opere in giro per la città. Riferisce infatti di averlo già fatto alla libreria Fogola, ma farlo alla fiera di San Ciriaco è stata una trovata sensazionale: «Volevo stupire la città e sorprendere i miei concittadini».
E ora? «Ora – conclude il 26enne – ho già in mente tanti altri posti per esporre, ma non posso dirvi nulla. Certo è che tra oggi e domani – giorno di San Ciriaco – tornerò alla fiera con qualche altra sorpresa. Ma non vi anticipo né luogo né ora. Voi, però, rimanete nei paraggi».