FILOTTRANO – L’Italia è sempre stata terra di esploratori, da Marco Polo a Colombo, da Vespucci a Nobile, tra i grandi viene annoverato anche Giacomo Costantino Beltrami, originario di Bergamo, ma praticamente filottranese di adozione. Agli inizi dell’Ottocento, dopo aver preso parte alla milizia della Repubblica Cisalpina e intrapreso la carriera di magistrato nell’Italia Napoleonica decise di partire da Filottrano per fare tappa in Francia, Germania e Inghilterra da dove salpò alla volta del Nord America. Una volta giunto negli Stati Uniti risalì in canoa il Mississippi per raggiungere le sue sorgenti. All’epoca era un viaggio proibitivo soprattutto per un personaggio che veniva considerato un esploratore dilettante e che invece si rivelò di tutt’altra pasta. Riuscì subito ad instaurare un rapporto di fiducia con le popolazioni indigene che rimanevano colpite da quest’uomo dalla bellezza statuaria con in mano un ombrellino rosso. Gli indiani lo ritenevano uno strumento magico e così scattò subito una forte empatia verso il Beltrami che venne invitato a partecipare alla loro vita quotidiana e ai loro riti nei villaggi Ojibwe (Chippewa) e Dakota (Sioux). L’esploratore scrisse dettagliati diari di viaggio e ottenne in dono decine di reperti. Nonostante non fosse un esperto viaggiatore riuscì poi a raggiungere le sorgenti del Mississippi dimostrando di essere più di un semplice esploratore. Ha raccontato la condizione degli indiani d’America, ha scritto anche il vocabolario inglese-sioux e ha prodotto una notevole documentazione sui nativi. Dopo tanto peregrinare si ritirò sulle dolci colline di Filottrano dove morì nel 1855. Era il 1823 quando Beltrami giunse alle sorgenti del fiume più lungo d’America. Nel bicentenario dalla scoperta il Comune di Filottrano ha voluto omaggiare uno dei suoi figli più illustri con la mostra etnografica-antropologica “Dakota Sioux”. Allestita a palazzo Accorretti, raggiungibile seguendo il suggestivo percorso costellato da ombrellini rossi, l’esposizione propone le ricche collezioni indiane di Alessandro Martire, presidente dell’Associazione Wambli-Gleska, e di Sergio Susani. I reperti consentono al visitatore di conoscere da vicino i Dakota Sioux, il loro modo di vivere, i loro costumi e le usanze.
L’inaugurazione
L’inaugurazione della mostra è stata preceduta dalla seduta straordinaria del consiglio comunale di Filottrano che ha siglato il protocollo internazionale di amicizia tra la città e gli indiani Lakota Sioux. «Abbiamo voluto rendere omaggio al Beltrami con una mostra particolarmente suggestiva e un ricco cartellone di eventi volti ad approfondire la sua figura e la storia dei nativi americani – ha dichiarato il sindaco Lauretta Giulioni -. L’uomo dall’ombrellino rosso fu tra i primi a dare la giusta considerazione alle tribù indigene, fino ad allora descritte in modo offensivo e inesatto dalla letteratura del tempo. A lui è dedicata una contea nel Minnesota, i monti da dove nasce il Mississippi e persino una città. Grazie alla disponibilità dell’Associazione Wambli-Gleska e del suo presidente Alessandro Martire avremo l’occasione di conoscere meglio i Dakota Sioux con questa ricca esposizione che invito tutti a visitare». La mostra è stata possibile anche grazie al sostegno dell’Assemblea Legislativa delle Marche. «Ancora oggi – ha sottolineato il presidente Dino Latini – grazie alle gesta di personaggi come il Beltrami abbiamo degli esempi da prendere a riferimento per intraprendere la strada più giusta da seguire e cioè quella del rispetto di chi ha usanze e costumi diverse dai nostri. Come consiglio regionale abbiamo voluto dare il nostro contributo per una mostra affascinante che ci permette di comprendere a pieno il pensiero dei Dakota Sioux, la loro cultura profonda e soprattutto la loro spiritualità». «Beltrami – ha aggiunto Alessandro Martire – è stato uno dei più grandi esploratori italiani che ha rischiato di restare nel limbo nonostante abbia fatto così tanto per far conoscere i nativi americani. Soltanto la conoscenza dei popoli e il loro rispetto possono garantirci una vita migliore. Quello attuale non è un bel momento per loro, ma credo che con questa mostra getteremo un seme importante nel cuore dei visitatori e dei concittadini del Beltrami. Sono certo che i filottranesi, come abbiamo avuto modo di vedere in questa giornata inaugurale, risponderanno positivamente a questo ricco cartellone di iniziative promosso dall’amministrazione comunale e dal sindaco Lauretta Giulioni». La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 19. L’ingresso è gratuito.