ANCONA – Truffe alle assicurazioni con finti incidenti, in 65 eviteranno il processo per prescrizione. Sono rimasti in 47 infatti gli imputati che rischiano il rinvio a giudizio nell’ambito della maxi inchiesta della procura di Ancona che portò a 112 indagati in tutta la provincia dorica: famiglie rom, anconetane e albanesi. Danneggiate 20 agenzie di assicurazione che hanno pagato centinaia di euro per sinistri che in alcuni casi erano inesistenti e in altri con lesioni ben più lievi di quelle certificate. Il tutto con la presunta complicità di medici di famiglia e di medici del pronto soccorso che accertavano le lesioni derivanti dai sinistri e distribuivano giorni di prognosi per il danno subito. Il periodo di tempo durante il quale si sarebbero consumate le truffe va dal 2008 al 2013 e ha visto in azione per le indagini i carabinieri di Brecce Bianche.
Oggi era stata fissata l’udienza preliminare ma è stata rinviata al 23 gennaio per motivi procedurali.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa gli indagati avrebbero simulato diversi incidenti stradali, ne vengono contestati 46 in tutto, che in realtà non sarebbero avvenuti. Le prime avvisaglie sono arrivate ad alcune compagnie assicurative che hanno notato la frequenza anomala di incidenti per alcuni loro clienti, sempre gli stessi. Gli indagati sono accusati di falso e truffa.