Ancona-Osimo

Covid, nuovi casi al Ceci di Camerano e ricoveri al Benincasa di Ancona. Focolaio a Porto Sant’Elpidio

Si allargano le situazioni critiche nelle case di riposo delle Marche. Aumentano i contagi a Camerano e ad Ancona, un nuovo cluster nella casa per anziani La finestra sul mare

ANCONA – Cresce il numero degli anziani contagiati dal covid-19 nelle case di riposo delle Marche. In aumento il numero dei ricoveri al Benincasa di Ancona e di ospiti positivi della casa di riposo Fondazione Ceci di Camerano, mentre un nuovo focolaio si è acceso a Porto Sant’Elpidio nella casa per anziani autosufficienti.

I primi casi al Ceci di Camerano erano emersi nella giornata di sabato con una decina di positività al virus tra gli anziani e gli operatori. Ora però il focolaio si è allargato e dopo quattro giorni dal primo tampone i positivi sono arrivati a quota «32 casi» tra gli ospiti e «9 tra gli operatori» fa sapere la Fondazione, per un totale di 41 contagiati.

I due terzi degli ospiti risultati positivi al virus per ora sono asintomatici, e «apparentemente stanno bene, i restanti positivi hanno per ora solo una leggera febbre», mentre la notte scorsa un anziano è deceduto. «La situazione è molto grave, una volta sfondato il portone è davvero difficile contenere questo terribile virus» spiegano dalla casa di riposo Opera Pia Ceci, dove per cercare di circoscrivere i contagi sono stati creati due nuclei Covid per separare gli anziani positivi dai negativi.

«Tutto il personale si sta prodigando con il massimo delle energie – fa sapere la Fondazione – , ci auguriamo che gli sforzi fatti questi giorni portino benefici ai nostri ospiti. Abbiamo chiesto subito aiuto, alle autorità sanitarie, questa notte è arrivato un infermiere dall’Asur in aiuto al nostro personale».

Intanto un altro focolaio si è acceso nella casa per anziani La finestra sul mare di Porto Sant’Elpidio dove ad essere contagiati sono  i 12 ospiti presenti nella struttura per anziani autosufficienti e una infermiera. La maggior parte degli anziani è asintomatico o paucisintomatico, tranne alcuni con «qualche linea di febbre» spiega Alessio Putzu, responsabile della struttura. I casi sono emersi nel corso di controlli di routine eseguiti con i tamponi rapidi e sabato 6 febbraio è stata attivata l’Usca che ha eseguiti i tamponi molecolari a tutti gli ospiti confermando nella giornata di domenica i numeri.

«Gli anziani stanno bene – afferma Putzu – e l’assistenza infermieristica è fornita da noi come struttura privata, con i nostri dipendenti: abbiamo un infermiere e due oss per turno e l’Usca viene ogni due – tre giorni per eseguire controlli e un monitoraggio più approfondito della situazione con ecografo. Il loro aiuto per noi è fondamentale». Il responsabile afferma che con l’Usca c’è un contatto giornaliero per seguire passo passo l’evoluzione della situazione, ma «gli anziani stanno bene» conclude.

LA SITUAZIONE AL BENINCASA DI ANCONA

Al Benincasa di Ancona «ieri sera c’è stato purtroppo un altro decesso e sempre ieri sera sono stati disposti dall’Usca altri 2 ricoveri per cui 9 ospiti della struttura sono in ospedale» afferma l’assessore alla Sanità del Comune di Ancona Emma Capogrossi. Gli anziani positivi al virus nella residenza protetta del Comune di Ancona sono 23 in struttura, mentre 3 ospiti sono negativi.

«Di questi ultimi (anziani negativi al virus ndr) 2 saranno trasferiti probabilmente venerdì, dopo l’effettuazione del tampone  – spiega l’assessore -: 1 rientra a casa temporaneamente e 1 sarà accolto in una Rsa del territorio provinciale». Infine Emma Capogrossi fa sapere che «continua il supporto dell’Usca e degli infermieri dell’Asur», mentre «i medici militari non sono ancora arrivati».

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