Ancona-Osimo

Fondazione Farinelli, attivato l’assegno di ricerca per le Car-T. La mamma di Lorenzo: «Vorremmo che questa terapia possa aiutare altri»

Si tratta della terapia sperimentale a cui voleva sottoporsi il giovane medico anconetano, morto per un linfoma a 34 anni. Soddisfatta la famiglia che ha aperto una fondazione in suo onore

Lorenzo Farinelli
Lorenzo Farinelli

ANCONA – «È una giornata molto importante perché abbiamo finalmente concretizzato uno degli obiettivi, se non l’obiettivo primario, della Fondazione di dare vita ricerca per combattere le malattie oncoematologiche». Sono le parole di Amaia Dusmet, la mamma di Lorenzo Farinelli, il giovane medico di Ancona stroncato l’11 febbraio 2019 da un linfoma non-Hodgkin nella giornata in cui a Palazzo Raffaello è stata annunciata l’attivazione dell’assegno di ricerca finanziato interamente dalla Fondazione Farinelli, per lo sviluppo delle terapie innovative in ematologia con particolare riferimento alle Car-T presso la Clinica Oncoematologica dell’ospedale regionale di Torrette.

Proprio quella terapia, Car-T, a cui Lorenzo avrebbe voluto sottoporsi e per la quale aveva lanciato un video appello sul web nel quale raccontava il suo desiderio di vivere e sconfiggere la malattia che lo aveva colpito, grazie anche alla raccolta fondi, attivata dagli amici che gli avrebbe permesso di volare negli Stati Uniti per tentare la strada di questa terapia sperimentale. Un sogno che però per lui rimase sulla carta, perché la malattia non gli lasciò scampo.

Grazie alla generosità di tante persone vennero raccolti in pochi giorni 500 mila euro, 200 dei quali la famiglia li donò ad un ragazzo siciliano, Calogero Gliozzo, anche lui affetto da un linfoma non-Hodgkin resistente alle terapie e anche lui intenzionato a curarsi con la terapia sperimentale CAR-T. Nella Fondazione aperta dopo la scomparsa di Lorenzo, avvenuta a soli 34 anni, confluirono i 300mila euro rimanenti delle donazioni. Da allora l’impegno della Fondazione Farinelli è stato quello di contribuire alla ricercar per regalare una speranza a chi come Lorenzo si imbatte in malattie così gravi, specie quando resistenti alle chemioterapie.

La signora Dusmet, presidente della fondazione ricorda l’impegno della Fondazione che aveva già stanziato una borsa di studio per la ricerca in campo oncoematologico, e auspica che l’assegno di ricerca attivato il primo aprile e affidato ad un giovane ematologo, al momento annuale, possa proseguire anche per gli anni successivi. «Vorremmo che questa terapia, Car-T, di cui Lorenzo non ha potuto beneficiare, possa aiutare altri che come lui hanno sviluppato una malattia oncoematologica». Ma il sogno della mamma di Lorenzo è anche quello che la Clinica Ematoligica di Torrette possa essere potenziata: «Attualmente ci sono 12 posti letto – spiega – ora con la ricerca appena attivata, non sono più sufficienti, servono spazi maggiori».

«La giornata di oggi – ha commentato il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi – ci unisce ancora a Lorenzo, un giovane medico della nostra comunità che ci ha lasciato prematuramente ma che sentiamo sempre vicino a noi per la grande eredità morale che ci ha lasciato:  sostenere la ricerca scientifica in campo onco-ematologico per guarire e dare speranza ad altri pazienti Ringrazio con tutto il cuore i genitori di Lorenzo, Amalia e Giovanni, per aver dato la possibilità alla nostra Clinica di Ematologia di bandire questo assegno di ricerca e voglio fargli arrivare i sentimenti di affetto di tutta l’Azienda Ospedaliera che ho l’onore di rappresentare».

La Clinica di Ematologia di Ancona, diretta dal professor Attilio Olivieri, è stata tra i primi centri italiani ad ottenere l’accreditamento per la terapia con Car-T come Centro regionale, una terapia dai risultati promettenti, che prevede l’uso di cellule immunitarie del paziente che vengono ingegnerizzate geneticamente per riconoscere ed eliminare le cellule tumorali resistenti ad altri trattamenti. Una terapia delicata e costosa, che richiede la cooperazione con altri specialisti come il Rianimatore, l’immunologo, il neurologo ed i Trasfusionista, è stata approvata dall’Aifa per il trattamento di pazienti affetti da Linfomi refrattari, da leucemia linfoblastica e presto sarà disponibile anche per altre indicazioni. Per far fronte alla sostenibilità finanziaria potrebbero essere messi in campo progetti e consorzi interregionali per la produzione autonoma di Car-T.