OSIMO – La Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico ha presentato ieri pomeriggio, 27 marzo, nella Sala della Regina della Camera dei deputati, il “Manifesto delle persone sordocieche”: un documento in dieci punti che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni sui diritti di questa fascia non trascurabile di popolazione, che conta oltre 360mila persone. Si tratta di persone spesso invisibili, che rischiano di essere confinate nell’isolamento imposto dalla propria disabilità.
All’evento istituzionale, che ha dato il via alle celebrazioni del 60° anniversario della Fondazione, hanno preso parte il vicepresidente della Camera dei deputati onorevole Giorgio Mulè per l’indirizzo di saluto e il Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali onorevole Maria Teresa Bellucci, a cui sono seguiti gli interventi introduttivi, tramite video messaggio, del Ministro per la disabilità onorevole Alessandra Locatelli, del Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze On. Lucia Albano ed il messaggio del Ministro della Salute onorevole Orazio Schillaci. Per la Lega del Filo d’Oro sono intervenuti il Presidente Rossano Bartoli, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico Carlo Ricci,il Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche Francesco Mercurio, il Presidente del Comitato dei Familiari Daniele Orlandini,con le testimonianze toccanti dell’Educatrice Manola Tamburo e della volontaria Antonella Nibaldi. Inoltre, l’evento ha visto la presenza dei testimonial e amici storici della Fondazione, Renzo Arbore e Neri Marcorè.
In Italia, la Legge 24 giugno 2010, n. 107 “Misure per il riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche“, ha recepito la raccomandazione del Parlamento Europeo. Seppur apprezzabile negli intenti, l’attuazione pratica di questa legge si è rivelata di difficile attuazione. Nella prassi, infatti, il riconoscimento della sordocecità rimane legato all’accertamento delle due distinte minorazioni, escludendo, di fatto, dalla piena tutela legale le persone che, pur essendo non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, oppure nate senza alcuna minorazione sensoriale, siano divenute sordocieche dopo i dodici anni di età.
Per ovviare a tale criticità, il Consiglio dei Ministri, alla vigilia dell’evento istituzionale, ha approvato un importantissimo disegno di legge (il c.d. semplificazioni-bis) volto a garantire il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone che manifestano compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza. Tale misura si inserisce nel più ampio disegno di riforma avviato con la Legge Delega per la Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che accompagnerà l’aggiornamento della definizione di sordocecità ad una semplificazione dei criteri e delle modalità di accertamento.
La nuova definizione di sordocecità – che si auspica possa essere velocemente approvata anche dal Parlamento – segna un cambio di passo fondamentale per le persone sordocieche ed è di cruciale importanza per garantire pienamente il diritto alla salute e all’assistenza delle persone sordocieche, nonché per promuovere la loro reale autodeterminazione.