ANCONA – Non si ferma la catena di solidarietà per il popolo ucraino. L’ultimo progetto targato Ancona si chiama Friends of people per l’Ucraina (tradotto dall’inglese: Amici della gente). A vararlo, sono stati alcuni attivisti e militanti politici, tra cui il consigliere comunale di Altra idea di città, Francesco Rubini.
«In qualità di consigliere, con alcuni amici e colleghi – spiega Rubini – abbiamo lanciato questa raccolta fondi e di beni di prima necessità per il popolo ucraino, che sta vivendo una situazione gravissima». L’anconetano Rubini definisce l’aggressione russa «folle e criminale», ma la risposta – secondo lui – non è nelle armi.
«Questo è il momento della diplomazia e degli aiuti umanitari, delle rivendicazioni popolari e della solidarietà. E noi – prosegue il consigliere del Comune dorico – abbiamo deciso di metterci la faccia». La raccolta fondi prosegue da lunedì 21 Marzo).
«In questa maniera, noi che facciamo parte delle istituzioni tentiamo di combattere quel senso di impotenza lacerante. Perché è difficile, per noi, non avere il potere di incidere su una situazione drammatica».
Le donazioni possono essere versate al seguente IBAN: IT97Y0538702684000042879562 intestato a Francesco Rubini. Per quanto riguarda i beni di prima necessità, di pronto soccorso e alimentari di base, il punto di raccolta è il circolo operaio Germontari di Ancona, alle Grazie, in via Colle Verde. «Serve soprattutto materiale medico e garze per i feriti» – sottolinea Rubini.
«Il circolo – fanno sapere dall’organizzazione – resterà aperto per i conferimenti e le donazioni venerdì 25 e lunedì 28, dalle 18 alle 20».
Una volta raccolto il materiale, saranno gli stessi attivisti e militanti che hanno organizzato l’iniziativa a portare gli aiuti umanitari in Ucraina: «Ci stiamo attrezzando per dare fisicamente una mano e arrivare, così, al confine tra Polonia e Ucraina. Vogliamo metterci la faccia – ribadisce Rubini – e portare la solidarietà politica e umana della città di Ancona, da sempre pacifista e da sempre contro la guerra».
L’obiettivo del gruppo Friends of people è quello di consegnare fisicamente gli aiuti al popolo ucraino, ma il viaggio costa e la campagna di crowdfunding è appena iniziata. Inoltre, sono da considerare diverse altre variabili, legate all’instabilità del contesto socio-politico. Solo la prossima settimana si saprà con certezza se il furgone partirà o se, invece, gli aiuti saranno affidati a qualche associazione che opera già sul campo.
Intanto, però, Rubini conferma la volontà di aiutare i profughi in fuga dalla guerra: «Nel caso riuscissimo ad arrivare al confine, al ritorno potremmo portare nel furgone quanti abbiano bisogno di un passaggio».
Un modo, questo, «per essere protagonisti e portare un vero aiuto alla popolazione, vittima, ancora una volta, di un violento e brutale conflitto».