FRONTIGNANO – Impianti da sci ancora chiusi a Frontignano. Elena Leonardi di Fratelli d’Italia si scaglia contro la regione: «Così muore un territorio. Se avessero approvato la mia proposta si sarebbe salvata una stagione turistica».
«Assistere impotenti a giornate di sole come queste ad alta quota, dove la neve avrebbe permesso di sciare riattivando parte dell’economia colpita dal sisma, provoca forte rabbia – esordisce il capogruppo regionale di FdI – tanto più che con la mozione da me presentata sarebbero bastati 200.000 euro di anticipo in favore del comune di Ussita per iniziare a partire. Se l’obiettivo dichiarato dalla Regione è quello di scongiurare lo spopolamento dell’entroterra e l’impoverimento socio-demografico ed economico delle aree colpite dal sisma, come fortemente pubblicizzato con la sottoscrizione del “Patto per la Ricostruzione lo Sviluppo”, certe scelte proprio non si giustificano. Infatti a parole si va in una direzione ma a giudicare dai fatti purtroppo la Regione non è conseguente, dimostrando disinteresse. Per la terza stagione consecutiva, quella che era tra le più rinomate stazioni sciistiche dell’Italia centrale è abbandonata a se stessa, considerati i necessari interventi che occorre fare per poter riavviare gli impianti di risalita».
«Chiedevo alla Regione – ricorda Leonardi – di anticipare questa somma in attesa dello sblocco dei 7.960.000 euro di cui al finanziamento complessivo dei fondi del sisma. Sarebbe stata una risposta concreta all’appello ufficiale lanciato dal comune di Ussita, per far tornare a vivere questi luoghi così duramente colpiti, rendendo nuovamente fruibili gli impianti delle “Saliere” e “Belvedere”».
Il risultato, prosegue Fratelli d’Italia, «è che l’economia sciistica e tutto il suo indotto stanno, per il terzo anno, ricevendo un duro colpo che, mi auguro, conclude Leonardi, non sia quello di grazia causa spopolamento e avvilimento degli operatori e degli abitanti, nel rimanere ancora aggrappati in luoghi dove si può ormai solo sopravvivere e non vivere».