CAMERANO – Psicologi e consulenti del lavoro fotografano il fenomeno delle dimissioni dal lavoro: gli occupati sono alla ricerca di flessibilità e welfare per poter conciliare al meglio vita lavorativa e privata. Nel mondo del lavoro la qualità della vita non è più in secondo piano rispetto alla retribuzione economica. È quanto emerge dall’incontro sulla fuga del lavoro cui hanno partecipato ieri pomeriggio (mercoledì 17) psicologi, consulenti del lavoro e sindacati a Villa Gens Camuria a Camerano.
La ricerca di un ambiente di lavoro non competitivo e giusto bilanciamento fra carriera e vita privata sono alla base del nuovo fenomeno, in netto aumento rispetto al periodo pre-covid. «Il fenomeno della “great resignation”, le dimissioni di massa dal lavoro, è nato negli Stati Uniti e qui era già attenzionato prima della pandemia; dopo il covid questa tendenza è aumentata anche nel nostro continente, tanto da rendere necessaria un’analisi approfondita perchè nella maggior parte dei casi le dimissioni avvengono anche in assenza di diversa prospettiva lavorativa», spiega Roberto Di Iulio, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Ancona.
Welfare, flessibilità e benefit fra i principali fattori che spingono sempre più persone a cercare occupazione altrove. A conferma di questa fotografia, nei primi nove mesi del 2022, in Italia sono state registrate oltre 1,6 milioni dimissioni volontarie, il 22% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
«Dal punto di vista psicologico ansia e depressione sono le due principali cause della grande fuga dal lavoro, incrementate dalla pandemia; – commenta Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, che precisa – per questo motivo possiamo affermare che lo stress post covid ha portato la società a rivalutare le proprie vite rimettendo in discussione le proprie priorità; affinché questo fenomeno non perduri è necessario comprendere anche come prevenirlo».
Per i consulenti del lavoro è intervenuta la dottoressa Chiara Carletti con ‘Dimissioni di massa: il punto di vista del datore di lavoro’ mentre per gli psicologi Alessandro Suardi, psicologo e psicoterapeuta, ha fatto il punto su stress da lavoro, burnout e new skills. Secondo gli psicologi è fondamentale comprendere le skills dei lavoratori per metterli nelle condizioni di essere produttivi continuando a conciliare attività lavorativa e tempo libero, affinché la persona occupata e formata non si senta talmente insoddisfatta da cercare condizioni migliori altrove.
Sala gremita per l’evento organizzato dall’Ordine dei Consulenti del lavoro in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi delle Marche.