ANCONA – In centinaia per l’ultimo saluto all’avvocato e politico Stefano Crispiani. L’esponente cittadino di sinistra, già candidato sindaco nel 2013 (e poi nel 2018) è morto a causa di un tumore che l’aveva colpito circa due anni fa.
Alle esequie, che hanno avuto luogo stamattina (23 agosto), alle dieci, alla Chiesa di San Francesco alle Scale, c’erano amici, parenti, familiari stretti, ma anche tanta gente comune, persino alcuni bancarellari del centro città. C’erano coloro che lo incontravano tutti i giorni per le vie di Ancona, mentre andava in udienza. Un uomo gentile e disponibile, che si è sempre battuto per gli ultimi. Crispiani aveva 63 anni.
La famiglia in prima fila, in Chiesa. Sguardo e animo straziato, quelli della moglie Roberta Simoncini, sostenuta dai figli, Margherita e Diego. Nei banchi in prima fila, anche la madre di Crispiani (accompagnata dalla figlia e dalla nipote) che ha ringraziato i presenti.
L’ex consigliere comunale, che militava tra le file di Sinistra Ecologia e Libertà e del Partito Comunista, lascia un ricordo indelebile tra colleghi e amici. Maurizio Miranda, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona, si è presentato ai funerali con la toga: «Porto il saluto di una grande famiglia – quella dell’avvocatura – che non può rimanere insensibile di fronte a una così grave perdita. Si è detto che la morte ci può sorprendere o spaventare, che sia qualcosa con cui, prima o poi, si deve fare i conti. Ma non per questo – ha proseguito Miranda – ci lascia meno addolorati».
«Un dolore fortissimo capace di lasciarci muti e senza parole, come sono io in questo momento. E allora – ha proseguito Miranda – ho pensato che il miglior ricordo di Stefano potesse essere affidato non alle mie parole, ma a quelle di nostri colleghi che in questi giorni hanno dato un ricordo personale di Stefano. Le parole più significative Stefano, a tutti noi lasci un ricordo dolce e molto caro. Perdiamo un collega serio e disponibile, un amico caro, grande persona, ottimo professionista. Una persona splendida, sempre sorridente. Serio, preparato, leale un bravissimo collega, una bravissima persona. Un caro ragazzo, un privilegio averlo potuto frequentare».
E ancora: «Sempre gentile, simpatico, cortese, corretto e bravo. Un collega con la schiena dritta, che ha esercitato la professione con competenza e grande partecipazione umana. E il pensiero che forse racchiude tutti – ha concluso Miranda – un avvocato e una persona straordinaria». Il saluto di Miranda è poi andato alla famiglia di Crispiani.
Applausi scroscianti dopo le commoventi e struggenti parole della figlia, Margherita: «Chiunque in questa chiesa potrebbe dire che eri un uomo buono, umile e sempre disponibile ad aiutare i più deboli, sempre schierato con i meno fortunati di te. Come questa chiesa dimostra, eri e sei circondato da persone che ti amano. Ti sono grata per tutto quello che hai fatto per noi. Come avvocato, come amico, come fratello, come marito e soprattutto come padre. Ci tengo a fare un ringraziamento speciale al dottor Tarsetti e a tutti i medici e agli amici che ci hanno aiutato e sostenuto in questo periodo. Grazie».
All’omelia, oltre al sindaco Valeria Mancinelli, anche una ristretta cerchia di assessori – Foresi, Simonella, Borini e Marasca –. Tra i banchi, anche tantissimi i giovani, ragazze e ragazzi poco più di ventenni, perché Crispiani – lui sì – credeva nei ragazzi, nella giustizia, nell’impegno civile.
La tumulazione al cimitero di Tavernelle.