Ancona-Osimo

G7, il paracadutista jesino Andrea Cardinali atterra davanti ai big del mondo. Le FOTO

Cardinali ha diretto e coordinato un volo perfetto davanti alla premier Giorgia Meloni, al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ai massimi vertici europei

L'arrivo di Andrea Cardinali, con la bandiera del G7

ANCONA – Lo jesino Andrea Cardinali dirige il lancio dei paracadutisti per la cerimonia del G7, in Puglia, e atterra davanti ai big della Terra. Applausi della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e strette di mano con i leader Macron, Scholtz, von der Leyen e tutti gli altri.

Il sergente maggiore dell’Esercito appartenente alla “Brigata paracadutisti Folgore” è di stanza a Pisa, al Reparto attività sportive, ma è nato e cresciuto nelle Marche, a Jesi. È stato lui, ieri (13 giugno), a dirigere un lancio spettacolare da mille metri di quota.

I big della Terra attendono l’arrivo dei paracadutisti

Gli undici paracadutisti si sono lanciati da un elicottero NH 90 dell’Aviazione, che ha sorvolato un enorme prato verde su cui attendevano, in piedi, i big del mondo: c’erano chiaramente la premier Meloni, l’uomo più potente al mondo – il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden – il Capo dello Stato francese, Emmanuel Macron e poi il primo ministro britannico, Rishi Sunak.

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Con loro, pure Justin Trudeau, a capo dell’Esecutivo canadese, il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz e il premier giapponese Fumio Kishida. Quindi, i vertici europei, con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Un lancio difficilissimo, con zero margine d’errore: doveva essere una cosa epica e così è stato. Chissà cosa avrà pensato Cardinali quando si avvicinava al suolo per atterrare davanti a una schiera di Capi di Stato e di Governo che lo scrutavano dall’alto al basso. I paracadutisti sono atterrati in cinque-sei minuti: erano tutti italiani ma ognuno con una bandiera dei rispettivi paesi partecipanti al summit.

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Qualche leader è andato a congratularsi con loro, poi si sono messi in fila e i militari dell’Esercito hanno spiegato la loro missione. Quindi, hanno sfilato davanti ai big, facendo il saluto militare e stringendo la mano ad ognuno di loro. Il presidente Biden è apparso fra i più sorpresi. In qualche istante della cerimonia, si è persino avvicinato agli uomini delle Attività sportive per salutarli di persona.

Certamente, per Cardinali, dev’essere stata una sfida professionale importante, considerando il calibro dell’evento. Anche perché basta vedere il video per capire che non era un’impresa facile, nonostante loro fossero allenati ed esperti: aprire le bandiere contemporaneamente richiede una sincronizzazione al limite della perfezione. Prima è atterrata la bandiera italiana, con il tricolore che ha fatto brillare gli occhi di gioia a Meloni. Poi, è stata la volta degli Usa, del Giappone, dell’Inghilterra, dell’Ue, della Francia, del Canada e della Germania.

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Il meteo, a dire il vero, non è stato così clemente come invece potrebbe sembrare: l’equipaggio ha avuto il suo bel daffare con un fronte temporalesco che incombeva. Il tutto, come dicevamo, è avvenuto a poco più di mille metri, in stretto collegamento radio. Era Cardinali il direttore di lancio a cui spettava l’onore e l’onere di coordinare e gestire il tutto al meglio: missione compiuta.

Lo jesino è atterrato per ultimo con la bandiera del G7. La squadra è stata spinta in due passaggi. In aria – e questo lo si vede bene dai video diffusi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – i ragazzi dell’Esercito si sono raggruppati per cercare di atterrare in modo consecutivo. Un’occasione irripetibile dove accanto al tricolore, nel cuore di uno jesino, c’era lo stendardo d’amore delle Marche.

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