ANCONA – Al G7 Salute, ospitato nella Mole Vanvitelliana, si parla inglese. E l’handshake di stamattina 10 ottobre, come lo chiamano qui, è stato il momento della stretta di mano, ma quella ufficiale, il saluto di benvenuto a tutti i capi delegazione giunti nel capoluogo che ha sancito l’apertura del summit dei ministri. Una stretta di mano tra il ministro della sanità italiano, Orazio Schillaci, e gli omologhi rappresentanti del gruppo dei sette, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone, nonché gli altri partecipanti, cioè l’Unione Europea, rappresentata dal presidente del Consiglio europeo e dalla presidente della Commissione europea, e poi i ministri della salute dei Paesi ospiti, che sono Albania, Brasile, India, Sudafrica e Arabia Saudita, e i rappresentanti di organizzazioni internazionali come Fao, l’Oms e l’Ocse. Poco dopo le 9, davanti ai fotografi e ai cineoperatori, e proprio ai piedi del tempietto di San Rocco che sorge al centro della Mole, il ministro Schillaci ha accolto con una stretta di mano uno per uno tutti i capi delegazione giunti in città per l’evento.
Quindi dopo circa mezz’ora il trasferimento all’interno dell’auditorium Tamburi, ridisegnato per l’occasione, con l’intervento introduttivo del ministro Orazio Schillaci che ha aperto i lavori: «Do il benvenuto a tutti i delegati del G7, dei Paesi ospiti, e a quelli delle organizzazioni internazionali – ha detto il ministro Schillaci –. Il vostro prezioso sostegno è estremamente importante per questa riunione ministeriale e la presenza oggi riflette l’impegno nel portare avanti le tematiche che discuteremo insieme. Un’opportunità cruciale per confrontarci insieme su quelle che sono le priorità del percorso salute della presidenza del G7». Fuori, oltre il ponte che collega la zona del Mandracchio alla Mole, sorvegliata anche dalle moto d’acqua della polizia, una città blindata: carabinieri, polizia e guardia di finanza a ogni varco, stand di controllo degli accessi, via Marconi transennata su entrambi i lati e vietata al traffico, solo automezzi autorizzati che sfrecciano veloci nel silenzio surreale di una città sigillata nei suoi punti più sensibili, quelli cioè nelle immediate vicinanze del vertice.
Combattere le pandemie, individuare strategie comuni dirette ad affrontarle e a rispondere con strategie comuni alla minaccia di quelle future, l’emergenza legata all’antibioticoresistenza, contrastando le disuguaglianze e promuovendo la salute come valore e punto di forza della società: è questo in sintesi l’obiettivo del vertice internazionale di Ancona. I lavori si concentreranno su tre argomenti principali che sono l’architettura sanitaria globale e prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie, l’invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione lungo tutto l’arco della vita e l’innovazione, come la telemedicina e l’intelligenza artificiale, e infine l’approccio “one health”, che riunisce in un unico insieme la salute dell’uomo e quella della terra, con particolare attenzione alla resistenza antimicrobica. La giornata si concluderà con un evento speciale al Teatro delle Muse, riservato a ministri e delegazioni. Domattina, 11 ottobre, sono previsti il termine dei lavori e in chiusura la conferenza stampa finale della riunione ministeriale.