ANCONA – Poteva salvarsi? Cosa l’ha uccisa a meno di 24 ore dalle dimissioni? Cercano risposte i familiari della gemellina nata il 14 aprile scorso al Salesi e poi morta a quattro giorni dal parto. Senza puntare il dito contro nessuno hanno presentato un esposto in Procura, che ora ha aperto una inchiesta per omicidio colposo. Un atto dovuto dalla magistratura dorica dopo l’esposto dei genitori della piccola, una coppia che vive nel capoluogo dorico.
La mamma, 36 anni, infermiera del 118, ha dato alla luce le due neonate il 14 aprile scorso, con un parto cesareo che non aveva avuto complicazioni. Il 17 aprile mamma e bimbe sono state dimesse. Nella notte tra il 17 e il 18 la tragedia che ha segnato la vita alla famiglia passata dalla gioia al profondo dolore. Una delle due gemelline era diventata pallida, in culla. Un’ora prima aveva fatto la sua consueta poppata e non c’era nulla che facesse pensare a quanto accaduto dopo.
La neonata è andata in arresto cardio respiratorio. La mamma ha iniziato subito le manovre salvavita. Un’ambulanza aveva poi portato la neonata al pronto soccorso del Salesi dove purtroppo non c’era stato nulla da fare. I genitori si sono rivolto agli avvocati Ennio Tomassoni e Daniele Discepolo per presentare l’esposto, contro ignoti, finalizzato a chiarire se la sua morte poteva essere evitata visto che la piccola era stata appena dimessa. La Procura ha disposto una autopsia. L’incarico è stato affidato al medico legale pescarese Cristian D’Ovidio.
Dopo la morte della neonata, l’ospedale aveva richiesto già una autopsia, effettuata dalla dottoressa Loredana Buscemi che da un primissimo riscontro non aveva evidenziato malformazioni congenite e le stesse vie respiratorie erano state trovate libere. L’ospedale attende gli ulteriori esiti per definire il quadro. L’altra gemellina era stata poi ricoverata in terapia intensiva neonatale per precauzione. È ancora al Salesi.