ANCONA – Sono stati avviati due giorni fa i provvedimenti disciplinari nei confronti dei 7 dipendenti del Comune di Ancona coinvolti nell’inchiesta Ghost Jobs. Fra loro, oltre al geometra Simone Bonci, ci sono dirigenti e altri dipendenti del comparto senza ruoli dirigenziali.
Un atto dovuto, quello del procedimento disciplinare, e subito sospeso per consentire alla giustizia di fare il suo corso e concludere l’inchiesta in corso. In pratica il dirigente del servizio convoca i dipendenti indagati ma, dal momento che c’è un procedimento penale in corso, quello disciplinare viene sospeso e i dipendenti restano in servizio finché l’iter giudiziario non viene concluso. Una volta che il procedimento penale è terminato e le posizioni dei dipendenti definite, se le accuse dovessero essere confermate potrebbe scattare una serie di sanzioni e provvedimenti che vanno dal richiamo, al licenziamento, passando per la sospensione, sulla base della gravità del reato eventualmente commesso.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Ancona, guidata da Carlo Pinto e dalla sezione di Pg della Polizia locale di Ancona, erano partite per una serie di irregolarità rilevate su alcuni appalti pubblici del Comune.
Nell’inchiesta Ghost Jobs ci sono complessivamente 35 persone indagate, fra le quali Bonci e 4 imprenditori, oltre all’assessore ai Lavori Pubblici Manarini, che non è accusato di corruzione. Per gli altri indagati l’accusa è di abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico in atto pubblico, turbata libertà degli incanti e truffa aggravata.