Ancona-Osimo

Per Gianmarco Tamberi una lesione miofasciale, ma alle Olimpiadi ci sarà

Il campione di salto in alto s'è rivolto al professor Muller-Wohlfahrt, a Monaco di Baviera, e si sfoga sui social: «Giuro, non finisce qui!»

Gianmarco Tamberi con un'espressione preoccupata, immagine d'archivio

ANCONA – Gianmarco Tamberi infortunato vola a Monaco di Baviera con il suo staff e con la moglie Chiara per un consulto dal luminare Muller-Wohlfahrt: una risonanza magnetica per capire l’entità dell’infortunio patito ieri, durante il riscaldamento sulla pedana ungherese di Szekesfehervar. E per programmare i tempi di recupero e di rientro in gara. Tamberi non parteciperà al meeting di domenica prossima in Germania, ma potrebbe riuscirci il 19 luglio prossimo ad Ancona, in quella che sarebbe l’ultima tappa di avvicinamento verso le Olimpiadi.

Dopo la visita di ieri, Gimbo ha riportato i suoi timori e le sue emozioni sui social: «Non mi vergogno a dirlo, ho pianto tre volte nelle ultime 24 ore… – ha scritto sui suoi profili il campione – probabilmente per la tensione, probabilmente per la paura e forse anche perché in parte tutto questo l’ho già vissuto. Mi viene da piangere anche ora mentre scrivo, mi distrugge l’idea di poter compromettere il mio percorso verso quello per cui ho lavorato così tanto. Fortunatamente sono state escluse lesioni muscolari, ma la risonanza evidenzia un’importante zona edematosa del bicipite femorale probabilmente dovuta ad una piccola lesione miofasciale (la membrana che ricopre il muscolo). I tempi di recupero dovrebbero essere in teoria piuttosto rapidi ma sicuramente dovrò sottopormi a una settimana di terapie intensive e allenamenti differenziati. Non sono in pericolo le Olimpiadi, come tempi, ma tutte le gare di avvicinamento che mi avrebbero aiutato a raggiungere il miglior stato di forma quel giorno sì. Ho sognato un percorso senza problemi e per la prima volta nella mia vita questo stava per accadere ma ora mi ritrovo sdraiato in un letto con mille dubbi e paure».

Gimbo però non si lascia andare, supportato dal suo staff e da sua moglie Chiara che lo incoraggia anche via social e che è sempre al suo fianco: «Solo una cosa mi rimbomba in testa e mi dà la forza: se nessuno ci è mai riuscito prima, ci deve essere un motivo! Nessuno nella storia ha mai coronato il sogno di vincere due medaglie d’oro in questo dannato sport e vi giuro che io, nonostante questo stop, continuerò a fare di tutto per essere il primo nel riuscirci. Non sarà facile, lo so… ma obiettivamente mi chiedo: cosa è stato facile nella mia carriera? Giuro, non finisce qui!».

Sull’appuntamento di Ancona, il prossimo 19 luglio, è possibilista il presidente della Fidal Marche, Simone Rocchetti, che però sottolinea prima di tutto l’importanza del pieno recupero del campione, che Ancona e tutte le Marche vorrebbero vedere in azione all’Italico Conti tra poco più di una settimana, ma soprattutto protagonista sulle pedane di Parigi.

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