Ancona-Osimo

Gianmarco Tamberi torna a stupire e a vincere: oro in Diamond League

Il saltatore anconetano vince a Chorzow, in Polonia, con la misura di 2.31: «Fondamentale per presentarmi venerdì a Roma con più fiducia»

Gimbo Tamberi esulta dopo una vittoria (foto d'archivio)

ANCONA – Gianmarco Tamberi, il ritorno. Dopo l’odissea delle Olimpiadi di Parigi il saltatore anconetano ha centrato un limpido quanto significativo successo, ieri 25 agosto, sulla pedana di Chorzow, in Polonia, tappa di Wanda Diamond League. L’azzurro ha trionfato centrando la misura di 2.31, mostrando una crescita salto dopo salto, dopo aver rischiato l’eliminazione alla misura d’ingresso di 2.18. È il preludio alla serata che lo attende venerdì prossimo, 30 agosto allo stadio Olimpico di Roma: «Ora ho più fiducia, non vedo l’ora di saltare al Golden Gala» sono le parole di Gimbo, che nella Capitale troverà in pedana anche Stefano Sottile, ieri in Polonia settimo con 2.22.

Un grande ritorno, quello di Tamberi in Polonia, a poche settimane dalla sfortunata finale olimpica allo Stade de France, un trionfo dalle tinte forti, una gara emozionante, cominciata con due errori e poca energia a 2.18 e poi la rinascita nell’ultimo tentativo disponibile a 2.31, un salto che gli consente di superare in classifica il 2.29 del giamaicano Romaine Beckford, dell’ucraino Oleh Doroshchuk e del coreano Woo Sang-Hyeok. Non una misura eccezionale, il 2.31, se confrontata anche con l’Europeo di Roma e con quel salto straordinario a 2.37, ma che riflette la flessione generale di molti dei partecipanti alle recentissime Olimpiadi, se si considera che l’altro azzurro Stefano Sottile è giunto settimo con 2.22 (2.34 a Parigi) e che il campione olimpico neozelandese Hamish Kerr non fa meglio di 2.18 dopo che ha Parigi aveva vinto l’oro con 2.36.

«Riparto da qui – ha commentato Tamberi, campione del mondo ed europeo in carica –. Questo era un passaggio fondamentale per presentarmi a Roma con più fiducia. Sarò all’Olimpico, si prenderanno cura di me tante persone e non vedo l’ora di presentarmi su quella pedana. Tornato da Parigi, non mi riconoscevo. Ho saltato anche un paio di allenamenti e non mi era mai successo se non il giorno del rinvio dei Giochi dal 2020 al 2021. Qui mi sentivo un ragazzino fuori posto, si è visto all’inizio della gara. Invece esco da qui con una buona misura e buoni tentativi a misure molto molto alte. Sento ancora dentro una fame e una voglia di fare che probabilmente non avrei se fosse andata bene a Parigi: magari quella brutta esperienza mi darà la forza per andare avanti».

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