ANCONA – In attesa della riapertura delle palestre, si sta sviluppando sempre di più il concetto di attività sportiva “outdoor”, all’esterno. Forti di questa concessione, salvaguardando il distanziamento e la buona riuscita del lavoro, anche i personal trainer stanno cambiando la loro metodologia d’allenamento.
Quella che prima era solo una variante estiva potrebbe diventare una costante se svolta con le corrette indicazioni. Con due personal trainer anconetani, Nicolas Crucitti e Riccardo Durazzi, abbiamo fatto il punto della situazione per capire se come soluzione è fattibile solo per il momento o se invece potrà essere potenziata anche contestualmente alla riapertura delle palestre.
L’OUTDOOR NON PUÒ SOSTITUIRE IL TRADIZIONALE
Secondo il pensiero di Crucitti, per quanto innovativo l’outdoor non può sostituire la metodologia tradizionale al chiuso: «L’attività all’esterno la vedo come complementare, non come sostitutiva. Personalmente sto seguendo alcuni clienti ma mi limito a lavori di fondo, corpo libero e funzionale. Ci sono delle pratiche, e mi riferisco alla forza in ipertrofia e ad una serie di altri lavori riabilitativi, che non possono essere svolti outdoor perchè necessitano di macchinari che devono assolutamente evitare l’usura, gli sbalzi di temperatura e via dicendo».
C’è poi un’altra questione da non sottovalutare: «Penso anche alle questioni legate alle età, alle persone che frequentano una struttura. Accanto ai giovani e agli atleti ci sono anche degli anziani, talvolta con patologie e l’esterno non è praticabile. Spero che si possa presto parlare di una riapertura piena delle palestre, curando distanziamento e igiene come regole impongono. Ma che si riapra. La situazione sta diventando molto pesante e le palestre hanno necessità di riprendere il loro cammino».
IL FUTURO… ALL’ESTERNO. SENZA TRALASCIARE IL CLASSICO
Un parere molto particolare è quello di Riccardo Durazzi che proietta il suo sguardo principalmente al futuro: «Visto il momento che stiamo passando, l’outdoor è il futuro. Ci sta dando tante opportunità di lavoro e le belle giornate aiutano molto in questo senso. Stare ed allenarsi all’aperto alla gente piace e con l’arrivo dell’estate le cose si potenzieranno. Per il futuro con la riapertura delle palestre sarà una sfida, da settembre cercheremo di capire come sfruttare questa variante certi che, comunque andrà, la gente all’outdoor si è affezionata».
Pro e contro di un nuovo scenario per l’attività fisica: «All’esterno ci si può allenare senza utilizzare grandi attrezzature e si può sfruttare il puro corpo libero. La ritengo una buonissima e validissima metodica, talvolta da incentrare su small group da massimo otto persone così da stare in contatto e fare due chiacchiere. È normale che l’autunno e l’inverno saranno le incognite, vedremo come ci si adatterà alla situazione».