Ancona-Osimo

Giornata contro la violenza sulle donne, tutti gli eventi in Valmusone

Dalle parole del fratello di Ilaria Maiorano, vittima poco più di un anno fa, alla fiaccolata e ai convegni, tutto per sensibilizzare alla cultura del rispetto

OSIMO – Arriva da Daniele Maiorano, fratello di Ilaria, 41enne osimana uccisa per mano del marito nella sua casa di Passatempo di Osimo nell’ottobre dell’anno scorso, un messaggio potente in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre). Maiorano afferma: «Ormai ogni tre giorni purtroppo muore una donna per mano di un uomo. Anche mia sorella è stata vittima di femminicidio. Queste donne sono ammazzate dal marito, dall’ex compagno o fidanzato. Deve cambiare la mentalità di certi uomini e poi chiamarli uomini è una parola grossa. Perché l’amore non è possesso. La donna non è un oggetto ma un soggetto che appartiene solo a se stessa e nessun altro. Bisogna che trovino una soluzione per fermare questo massacro. È ora che si inizi dalla scuola fin da piccoli con l’educazione all’affettività e soprattutto dalle famiglie a dare certi insegnamenti su come comportarsi, eliminare la cultura del possesso e rispettare le donne».

La manifestazione a Loreto

Le donne di Loreto si uniscono domani sera (venerdì 24) alle 21 per una fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin per dire no alla violenza di genere e invitano la cittadinanza a partecipare. Il corteo partirà da piazza Garibaldi e arriverà fino a piazza della Madonna. Ognuno potrà indossare qualcosa di arancione e portare una candela. Anche il sindaco Moreno Pieroni ha invitato i loretani a esporre ai balconi lenzuoli o stendardi di colore arancione.

Gli eventi a Osimo

L’amministrazione comunale di Osimo, in collaborazione con la Consulta Donne Pari Opportunità, ospiterà due importanti eventi. Sabato 25 novembre alle 18 il teatro La Nuova Fenice ospiterà Piera Aiello, prima testimone di giustizia ad essere entrata in Parlamento. Dopo l’uccisione del marito nel 1991 per mano mafiosa, decise di denunciare quella subcultura criminale e iniziò a collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura, tra cui il giudice Paolo Borsellino, il quale accompagnò Piera nel percorso di testimone di giustizia, condiviso anche dalla giovane cognata, Rita Atria, che però non riuscì mai ad accettare la morte del magistrato, e decise di togliersi la vita a soli 17 anni. Grazie alla grande amicizia che lega il sindaco Pugnaloni e la città di Osimo con l’avvocato Roberto Catani, presidente dell’associazione Libertà Organizzata, si avrà l’opportunità di ascoltare la testimonianza di una donna che vive ancora oggi sotto scorta per avere avuto il coraggio, a 18 anni, di denunciare l’appartenenza alla mafia della famiglia di suo marito, Nicola Atria, figlio del boss mafioso Vito. La ricorrenza del 25 novembre sarà preceduta da un’altra iniziativa molto significativa: oggi, giovedì 23 novembre, al teatro alle 21.15 sarà presentato “Veniamo da lontano, cantando. Affabulazione sonora per “Donna, vita, libertà”, spettacolo scritto e interpretato da Serena Cavalletti, con musiche di Do Bandolim, Bizet, Massenet, Puccini, Pasolini arrangiate e interpretate da Marco Monina con la partecipazione straordinaria di Anahita Dowlatabadi. Saranno narrate vicende comunissime allora come ora: spose bambine (Madama Butterfly), spose obbligate (Lucia di Lammermoore), ragazze soggette a uomini di potere che approfittano della loro posizione per operare un ricatto (Tosca), femminicidi (Carmen), stupri (Gilda). Un’affabulazione per guardarci indietro e intorno, per riflettere su un grande cammino di liberazione non ancora giunto al termine, per capire per quale motivo quella delle donne viene da più fonti considerata l’ultima rivoluzione possibile.

Il convegno a Castelfidardo

La Consulta Comunale per le pari Opportunità di Castelfidardo organizza venerdì 24 novembre alle 21 al salone degli Stemmi una serata di riflessione per discutere di tutte quelle forme di violenza di genere che non si trovano sulle prime pagine dei giornali, che non fanno scalpore, ma che passano ogni giorno davanti ai nostri occhi senza quasi accorgersene, diventando “normalità”, ma che sono alla base di quella che viene definita “cultura dello stupro”. Se ne parlerà con Stefania Massucci e Fabrizio Mora della cooperativa sociale On the Road che si occupa di donne vittime di tratta e con Lucia Antonella della Casa delle Donne di Jesi, operatrice dello sportello anti violenza. La giovane musicista Elena Merli, allieva della civica scuola di musica Soprani, chiuderà la serata con il suono della fisarmonica. Ingresso libero.

© riproduzione riservata