Si celebra oggi, lunedìì 20 novembre, la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per ricordare il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Una situazione tutt’altro che facile quella dei bambini e adolescenti di oggi, spesso vittime di abusi, trascuratezza, povertà e discriminazioni. Sei bambini su dieci sono tagliati fuori dalle attività culturali. È quanto rileva l’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the children pubblicato da Treccani. Una fotografia sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza che evidenzia una realtà tutt’altro che rosea. In Italia infatti i minori in povertà assoluta sono 1milione e 292 mila, un dato in crescita, che fa registrare un 14% in più rispetto al 2015. I minorenni in povertà relativa sono invece il 22,3 per cento. Trend in aumento anche per le famiglie povere che sono arrivate a quota 669mila, cresciute cinque volte negli ultimi dieci anni. I nuclei familiari di origine straniera con bambini sono i più colpiti dalla crisi, uno su tre vive in povertà assoluta. L’inasprimento delle condizioni di povertà delle famiglie si ripercuote sul rendimento scolastico dei figli e crea povertà educative: i bambini e i ragazzi non riescono ad accedere ad alcune attività culturali, a praticare uno sport in maniera continuativa, ad accedere ad internet, frequentare musei, concerti, spettacoli teatrali. Senza contare poi che nelle aree disagiate del Paese un 15enne su 4 è ripetente, mentre nelle zone ricche solo uno su ventitré.
Non solo esclusione sociale data dalla povertà. Il ritratto dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi vede bambini e ragazzi invischiati in relazioni familiari spesso difficili. «Uno degli aspetti che mi colpisce di più riguardo alle condizioni dell’infanzia – spiega Mauro Mario Coppa, Direttore Sanitario Associazione Culturale “La Strada di ERM” di Ancona – è la situazione di estrema difficoltà delle famiglie, non solo dal punto di vista economico, perché perdendo il lavoro non riescono ad offrire uno stile di vita adeguato ai figli, ma anche dal punto di vista della gestione di situazioni emotivamente difficili, come nel caso delle separazioni. I bambini di oggi sono “nativi digitali all’epoca delle passioni tristi” perché si trovano a vivere precocemente esperienze difficili nel relazionarsi con figure genitoriali di riferimento che possano offrire loro sicurezza, affidabilità e fiducia. Queste situazioni di difficoltà spesso non sono gestite subito e la scuola si ritrova a seguire i bambini non solo nelle difficoltà di apprendimento, ma anche nelle difficoltà di espressione delle emozioni».
Un osservatorio privilegiato quello del dottor Coppa, che delinea uno scenario preoccupante sulle condizioni dell’infanzia moderna: «è necessario aiutare le famiglie – sottolinea – sin dalle prime difficoltà. In questo senso c’è bisogno di una politica di sostegno nei confronti dell’infanzia e della famiglia che oggi non da più sicurezza ai figli e quindi non può garantirne una crescita sana. Un tempo le famiglie erano patriarcali, oggi i nonni sono diventati allo stesso tempo sia un punto di riferimento sostitutivo dei genitori sia un ammortizzatore sociale. La scarsa presenza di alcune mamme e papà grava molto sulla scuola e le insegnanti si trovano a dover fronteggiare molteplici situazioni complesse nell’ambito di una stessa classe, dove possono coesistere figli di genitori separati, di immigrati, bambini con problemi di attenzione e di apprendimento. Tutte situazioni che richiedono grande sforzo per gli educatori, che non beneficiano neanche dell’alleanza del genitore, il quale anzi delega sempre di più alla scuola non solo l’apprendimento dei figli, ma anche l’educazione alle regole, all’integrazione e all’accoglienza culturale. L’Italia è uno dei pochi paesi europei che investe meno nelle politiche per la famiglia e la scuola, dovrebbero invece essere una priorità per una società civile, perché famiglia e scuola versano entrambe in una condizione di sofferenza».
Un compito arduo quello del genitore che si trova ad affrontare una società complessa e che non offre sostegno adeguato alla genitorialità. Scenario complicato dalla precarietà del lavoro che rende l’equilibrio familiare instabile. Senza dimenticare poi le conflittualità della famiglia che si sta sempre più disgregando sotto i colpi delle difficoltà che si trova a fronteggiare ogni giorno. Ma come si fa, dunque, a crescere figli felici in una società come quella attuale? Una risposta può venire dal Metodo Danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni. Una filosofia tutt’altro che semplicistica, che ha riscosso grande successo e sta facendo il giro del mondo. Un metodo che si basa su principi semplici, le cui iniziali derivano dalla parola PARENT (genitore): Play (gioco), A (authenticity), Reframing (ristrutturazione degli aspetti negativi), Empathy (empatia), No ultimatum (no agli ultimatum), Togetherness (intimità).
«La Danimarca è da anni uno dei paesi più felici al mondo –precisa Mauro Mario Coppa – la ricetta del metodo danese si può riassumere in tre parole: Lego, Andersen e Kompan. La Lego, azienda che produce le celebri costruzioni e la Kompan, leader nella realizzazione di giochi all’aperto sono il filo conduttore che dimostra una grande attenzione del popolo danese al mondo dell’infanzia. Andersen, il famoso poeta, ha scritto fiabe anche piuttosto “dure” che hanno abituato i bambini a prendere coscienza che le emozioni possono essere sia positive che negative. Questo consente di educare alla resilienza e cioè alla capacità di gestire e affrontare i conflitti. Non solo storie a lieto fine, per crescere bambini consapevoli delle difficoltà della vita: per educare bambini responsabili e resilienti è necessario dare spazio al gioco libero, lasciare che il bambino sviluppi la creatività senza intervenire nel momento ludico. La scuola ha un ruolo importante e dovrebbe cercare di promuovere solidarietà e cooperazione tra famiglie. In questo senso il progetto Reggio Children è molto interessante a riguardo».
Reggio Children è un centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine con sede a Reggio Emilia. Una iniziativa, nata per gestire e promuovere gli scambi pedagogici e culturali tra insegnanti, istituzioni, ricercatori e studiosi di tutto il mondo. Una società che ha avuto riconoscimento a livello internazionale e che ha creato un vero e proprio Network internazionale che conta ben 32 paesi.
«L’esperienza di Reggio Emilia – conclude Coppa – è stata presa a modello come sistema educativo in rete, le famiglie cooperano nel creare gruppi di discussione e aiuto. Ci sono famiglie che hanno costituito gruppi di accoglienza per extracomunitari e gruppi di lettura».
LE INIZIATIVE
ANCONA
Questa mattina a Palazzo delle Marche ad Ancona, a partire dalle 10,30 si terrà la presentazione dell’ “Atlante dell’infanzia a rischio 2017. Lettera alla scuola”, realizzato da Save the Children e curato da Giulio Cederna. L’appuntamento organizzato dal Garante dei diritti e dal Consiglio regionale tratterà il tema del contrasto della povertà educativa e delle possibili azioni di prevenzione della dispersione scolastica. Al confronto parteciperanno il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo; il Garante Andrea Nobili; la coordinatrice regionale di Save the Children, Anna Rosa Cianci; l’assessore alle politiche sociali del Comune di Ancona, Tiziana Borini; la Presidente dell’Ordine degli assistenti sociali delle Marche, Marzia Lorenzetti.
Nel pomeriggio al Teatro delle Muse di Ancona convegno su “Don Lorenzo Milani e Maria Montessori: per una società amica dell’infanzia”. L’incontro, organizzato sempre dal Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si avvale della partecipazione di numerosi e qualificati relatori nonché del patrocinio di “Fondazione Don Lorenzo Milani” e “Opera Nazionale Montessori”, della collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e delle Università di Macerata e Urbino. Apertura affidata agli interventi del Presidente del Consiglio, del Garante dei diritti e del Presidente onorario della Società filosofica Italiana di Ancona, Giancarlo Galeazzi. Conclusioni dell’assessore regionale all’istruzione, Loretta Bravi.
CORINALDO
La città di Corinaldo, riconosciuta dalla regione come amica dei bambini e degli adolescenti, dedica più giornate alle iniziative per i bambini che termineranno il 28 novembre.
Lunedì 20 al CoriLAB con sede in Comune alle 17.15 verrà realizzata la “maglia dei diritti”. Martedì 21 novembre “festa dell’albero”, con partenza alle 10,30 da piazza “Il Terreno” per una visita guidata dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Guido degli Sforza” di Corinaldo, alla scoperta degli alberi della città. Alle 14.00 piantumazione al campo sportivo di alcune specie arboree con gli alunni della scuola primaria “Santa Maria Goretti”. Sempre martedì, in occasione della settimana “Nati per leggere”, in collaborazione con la biblioteca di Corinaldo e i volontari di “Nati per leggere”, alle ore 10.00, per tutti i bambini, lettura animata all’asilo nido “Giacomo Marietta Cesarini Romaldi” di Corinaldo. Giovedì 23 novembre “puliamo il mondo” dalle 10.30 attività ambientale con i ragazzi della scuola corinaldese “Guido degli Sforza” e l’ATA Rifiuti. Sabato 25 novembre alle 16,15 “bullismo e dintorni, che fare?”, un incontro promosso dall’associazione “Scuola libera tutti”, che si terrà nella sala polivalente ACLI, e dove sarà presentato il libro “I galletti Bulletti” di Annunziata Brandoni. Seguirà l’esibizione dei piccoli artisti della scuola di musica ARS LIVE di Recanati e dell’artista Paola Saracini con le sue creazioni di sabbia. Domenica 26 dalle 15 al CoriLAB riparte il progetto “la passione educa: la musica” in collaborazione con l’associazione “Round Jazz” e l’associazione “La Voce del Cuore”, un incontro con il batterista professionista Paolo Pellegatti. Martedì 28 novembre dalle 18 alle 20, per “a scuola di diritti”, scuole aperte con visita alle mostre degli elaborati realizzati dagli alunni della scuola dell’infanzia “A.Veronica” e “Tiro a Segno” seguiti dall’illustratrice e grafica Isabella Galeazzi, docente dell’Istituto superiore Liceo Artistico “F.Mengaroni” di Pesaro e dalle bibliotecarie Monia Di Cosimo, Chiara Azzini e Raffaella Pandolfi.