Ancona-Osimo

Giornata mondiale del cane in ufficio: i consigli per una convivenza al top sui luoghi di lavoro

Il 21 giugno in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale dei cani in ufficio. Ma è sempre una buona idea far venire i nostri amici del cuore con noi? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Pantano, educatore del centro cinofilo "La tana del lupo" di Ancona

Oggi è il 21 giugno e in tutto il mondo si festeggia la Giornata del cane in ufficio. Se per i dipendenti pubblici o per chi lavora in ospedale potrebbe risultare più difficile lavorare con il proprio cane a fianco (anche, magari, per un fatto di igiene), per i libero professionisti potrebbe rivelarsi di gran lunga più semplice. Non solo per avvocati e commercialisti, ma anche per chi ha un negozio o qualsiasi altra attività commerciale.

Andrea Pantano, educatore del Centro Cinofilo “La tana del lupo” di Ancona. Oggi è la Giornata mondiale del cane in ufficio: davvero ogni cane può stare dietro una scrivania con il proprio padrone?

Andrea Pantano, educatore cinofilo (foto per sua gentile concessione)

«Secondo me, in base alla mia esperienza, restare molte ore in ufficio non è sicuramente appagante per il cane. Esistono però alcune razze che sono più predisposte ad una vita ‘sedentaria’. Portare il proprio cane in ufficio è possibile, ma dipende molto dal temperamento e dall’energia del soggetto e dal controllo che si ha sul proprio cane».

Andrea Pantano, educatore cinofilo (foto per sua gentile concessione)

Quali le accortezze?
«L’utilizzo del kennel (cioè del trasportino) può essere di grande aiuto per la gestione dell’animale in spazi che potrebbero essere frequentati anche da persone estranee. Ovviamente, il kennel è uno strumento che va inserito fin dai primi mesi di vita del cucciolo cosicché possa abituarcisi in maniera positiva e graduata. Tra l’altro, nel kennel si può anche inserire un masticativo, che può aiutare il cane a trascorrere il tempo scaricando le sue energie nella masticazione».

Parliamo di educazione cinofila: come si fa ad educare correttamente il proprio amico a quattro zampe?
«Non dimentichiamo che il cane è un discendente diretto del lupo. Dunque, per quanto ormai i nostri amici a quattro zampe siano addomesticati e lontani dal lupo ancestrale, ragionano ancora con la mente del branco».

Cioè?
«Come succede in ogni branco, deve esserci un leader che è in grado di stabilire e far rispettare delle regole. Essere un buon leader significa stabilire una struttura sicura e coerente nella vita di un cane».


Andrea Pantano, educatore cinofilo (foto per sua gentile concessione)

È necessario rivolgersi ad un educatore o qualche comando lo si può impartire anche da soli?
«I comandi di base, come ad esempio il ‘seduto’ e il ‘terra’, possono essere insegnati al cucciolo già dopo il secondo mese di vita. Per tutto quello che riguarda la gestione del proprio cane nella quotidianità, è sicuramente consigliato l’affiancamento di figure esperte del settore».

Per quale motivo?
«Perché il cane, durante la crescita, potrebbe iniziare ad avere dei cambiamenti a livello caratteriale che solo un occhio più esperto può riuscire a leggere ed eventualmente intervenire al fine di scongiurare eventuali problematiche comportamentali future».

Qual è il comando più facile da impartire al proprio Fido? E come si fa?
«Il comando più semplice è il ‘seduto’.  Il metodo migliore per insegnarglielo, è sicuramente l’utilizzo del cibo nella fase iniziale, che poi potrà essere sostituito con un gioco, ad esempio una pallina o un salamotto».

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