L’8 maggio 2021 ricorre la Giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: una celebrazione per forza di cose diversa, sia per le modalità, che dovranno fare i conti con le restrizioni vigenti, sia per il suo grande significato simbolico. Si celebreranno infatti gli enormi sforzi messi in campo dai volontari della Cri, tanto in prima linea nella lotta alla pandemia quanto in tutte le altre attività che hanno continuato a portare avanti senza sosta.
Proprio in virtù di questo la Croce Rossa ha messo in campo numerose iniziative per una Giornata che riconosca il lavoro degli oltre 150mila volontari Cri in tutta Italia e anche delle circa 50mila persone che hanno richiesto di aderire al programma di “volontariato temporaneo”. Sui canali social la campagna ha l’hashtag #Inarrestabili e a livello internazionale #Unstoppable, lanciato dalla Federazione internazionale di Croce rossa e Mezzaluna rossa.
Al riguardo, noi di CentroPagina abbiamo voluto intervistare l’attuale presidente del comitato regionale Cri Marche Andrea Galvagno che ci ha raccontato come è cambiato l’impegno dei volontari in questo difficilissimo anno segnato in maniera indelebile dalla pandemia: «Il nostro contributo si è adeguato a quella che è l’emergenza pandemica: in primis, il nostro modo di agire; mi riferisco alle protezioni personali estremamente maggiori (guanti, mascherina, calzari e via discorrendo) che dobbiamo utilizzare per difendere volontari, pazienti ed gli stessi familiari quando trasportiamo i pazienti positivi. Naturalmente il nostro apporto non è solo trasporto sanitario e servizio di ambulanza: in questo periodo sono molto aumentati i servizi che rientrano in “Al tempo della gentilezza”, programma ideato dalla Cri nazionale che prevede di dare un supporto a quelle persone che non hanno nessuno a cui affidarsi e che sono in isolamento: in questi casi – fare la spesa, andare a prendere i farmaci o altri beni di necessità- diventa fondamentale il servizio messo in campo dai volontari».
L’emergenza covid ha chiaramente rappresentato il primo fronte d’intervento, fin da febbraio 2020 quando è stata aperta la sala operativa regionale per il coordinamento dei comitati territoriali. Un impegno senza sosta che si può provare a tradurre con alcuni numeri. Nei primi quattro mesi dell’anno 2021 (1° gennaio – 1° maggio) sono stati svolti qualcosa come oltre 35 mila servizi, dei quali seimila a carattere d’urgenza, che hanno impegnato quasi 40 mila operatori e movimentato 5700 mezzi.
Ripercorrendo alcune delle fasi più impegnative dell’emergenza covid da febbraio 2020 in poi sono stati impegnati durante l’indagine nazionale di sieroprevalenza della primavera/estate 2020 circa 400 tra volontari, infermieri, operatori di logistica e coordinamento di ben 29 comitati della Croce Rossa marchigiana, dislocati in 45 punti prelievo tra ambulatori e postazioni mobili. Quasi 600 i volontari attivati per la campagna di screening di massa “Marche sicure” dal dicembre 2020 al febbraio 2021 in 21 sedi dove sono state portate avanti attività di accoglienza, registrazione, consegna referti, trasporto campioni e assistenza sanitaria; oltre 300 quelli impegnati finora nella campagna di vaccinazione regionale che si sta realizzando in circa 15 hub vaccinali. Grazie all’iniziativa “Il tempo della gentilezza”, infine, sono stati portati nelle case dei marchigiani oltre 2400 pacchi viveri, 658 farmaci, 350 spese e 240 pasti.
«Quest’anno, a causa della pandemia ancora in corso, non sarà possibile festeggiare questa giornata per noi così importante – ha proseguito Galvagno- ai sindaci marchigiani è stata consegnata la bandiera della Croce Rossa Italiana perché venga fatta sventolare sulle facciate dei municipi, mentre una delegazione Cri Marche ha fatto altrettanto nei confronti del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli».
La bandiera della Croce Rossa sarà per tutta la giornata del’8 maggio issata accanto a quella della Regione Marche nella sede di Palazzo Raffaello ad Ancona. In alcune città verrà anche illuminato di rosso un monumento o un edificio, come verrà fatto con la sede regionale.
«E’ un’iniziativa simbolica che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una realtà che si prodiga in una grande varietà di servizi, non solo di pronto soccorso. In questo anno, in piena pandemia, non è mai mancata l’attenzione alle persone: la Cri è vicina a loro, così come agli indigenti e a tutte le persone in difficoltà: tanti infatti hanno perso il lavoro e si sono rivolti a noi per poter ricevere anche solo un pasto caldo».
«Tra queste persone – prosegue Galvagno – non ci sono solo migranti o stranieri soli, ma c’è una crescente quota di cittadini italiani che non riescono più a far fronte alle spese, a dar da mangiare ai propri figli. La pandemia ha in certi casi portato alla perdita del posto di lavoro ma in altri ha solo accentuato una difficoltà preesistente: si sono create nuove situazioni di povertà a fianco di quelle che già conoscevamo. Ai volontari delle Marche – circa 6500 su una popolazione di poco più di 1,5 milione di abitanti – voglio dire “grazie di cuore”, per tutto quello che stanno facendo, spesso mettendo in secondo piano altri impegni personali per dedicarsi ad attività che comprendono anche diversi rischi. A tutti coloro che si impegnano perché nessuno venga lasciato indietro va il nostro grande abbraccio».