ANCONA – Oggi, 7 aprile, ricorre la Giornata Mondiale della Salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Al centro della campagna di quest’anno, la copertura sanitaria universale, per garantire a tutti e in ogni paese, servizi sanitari di buona qualità, senza barriere economiche che costringano a scegliere tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari (alimentazione).
«Una data che fa riflettere – spiega Michele Caporossi, direttore dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona – e che assume un’importanza particolare perché cade nel 40mo anniversario dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, avvenuta nel 1978».
Una vera e propria rivoluzione, quella portata dal SSN, che ha traghettato la nazione dal sistema mutualistico esistente in precedenza a quello pubblico, nato allo scopo di garantire assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziata dallo Stato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette (ticket e prestazioni a pagamento).
Oggi la sanità Italiana rappresenta un’eccellenza in ambito internazionale, al punto che secondo una classifica elaborata da Bloomberg nel 2014, risultava al terzo posto nel mondo per efficienza nella spesa. Non solo, il nostro paese si è confermato per speranza e qualità di vita, uno tra i primi al mondo.
Ed è proprio in occasione della Giornata Mondiale della Salute, che l’Azienda Ospedali Riuniti ha voluto lanciare durante Buonaseramarche Show, alla Rotonda di Senigallia, #prevenzionevirale una campagna di prevenzione oncologica che viaggerà sui social network Facebook e Instagram, e sulla piattaforma YouTube. Obiettivo diffondere informazioni utili per la prevenzione dei tumori. Un progetto ideato dal primario di oncologia degli Ospedali Riuniti di Ancona la professoressa Rossana Berardi insieme a due suoi allievi universitari.
L’iniziativa prevede la diffusione di un breve video appositamente realizzato con testimonianze di pazienti, giovani medici e studenti sull’importanza della prevenzione e sul come attuarla. «Vogliamo far diventare virale sul web il messaggio di prevenzione – dichiara la primaria – che consiste nel sottoporsi ai programmi di screening, nel modificare gli stili di vita errati quali dieta, attività fisica, esposizione alle radiazioni ultraviolette e elettromagnetiche, infezioni sessualmente trasmissibili, alcool e tabacco, e nel porre attenzione ai geni, quindi all’ereditarietà». Il video, lanciato nel pomeriggio della Giornata Mondiale della Salute, partirà dalle pagine social dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Oncologia Marche. «Chiederemo la massima condivisione – sottolinea la Berardi – per suscitare quanta più attenzione possibile». L’iniziativa sarà supportata anche da alcune radio nazionali, che la condivideranno sulle loro pagine web.
«È molto importante sottoporsi agli screening – spiega la primaria – perché si e visto che se c’è aderenza ai programmi si abbassa notevolmente la mortalità per queste patologie. Purtroppo, per quanto sia buona nelle Marche l’adesione agli screening, non è ancora elevatissima. Si aggira al 75% quella per i tumori del seno e del collo dell’utero, mentre non oltrepassa il 50% per i tumori del colon retto».
Tre gli screening attualmente possibili per i tumori: la mammografia per il cancro al seno, il pap test per il tumore del collo dell’utero, e la ricerca del sangue occulto nelle feci insieme alla colonscopia per il tumore del colon retto.
«C’è ancora molto da lavorare – spiega la Berardi – sul decision making, il processo che porta alla scelta della terapia da intraprendere. In un mondo nel quale aumentano le opzioni terapeutiche e la complessità dei trattamenti, le persone iniziano ad andare in confusione, sia perché ricevono messaggi a volte non chiari, sia perché desiderano partecipare attivamente al processo decisionale. Altro tema caldo il “Burnout” (sindrome di esaurimento emotivo) sul quale stiamo lavorando molto, perché anche il mondo dei professionisti ha bisogno di essere supportato».
Altra iniziativa in partenza nella Clinica Oncologica di Torrette, l’apertura a breve di uno sportello anti-fake news rivolto ai cittadini, per combattere le false informazioni circolanti sul cancro. Uno strumento per informare i cittadini sulla veridicità o la falsità di certe teorie, notizie o terapie. Una iniziativa di grande importanza se si pensa a quanto le persone siano oggi continuamente bombardate da una serie di informazioni che a volte risultano essere false, e che trattandosi di salute possono produrre anche gravi danni.
Non solo informare, ma anche comunicare. E su questo stanno lavorando alacremente la professoressa Berardi e il direttore dell’Azienda Ospedali Riuniti Michele Caporossi. «C’è da lavorare tanto sulla comunicazione, con pazienti, istituzioni e mondo del giornalismo – spiega la Berardi – e su questo versante abbiamo creato un tavolo tecnico proprio con i giornalisti, con i quali produrremo nei prossimi giorni un documento». Dello stesso avviso anche Michele Caporossi, che ritiene la comunicazione una parte fondamentale del suo impegno e per questo ha fortemente voluto la nascita di una Web Tv, che partirà a breve. Si tratterà di uno strumento che permetterà di veicolare, all’interno e all’esterno dell’Ospedale, informazioni rivolte ai cittadini, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità all’assistenza sanitaria, fornire le terapie più appropriate o come spiega Caporossi “fare la cosa giusta, per la persona giusta, nel posto giusto e al momento giusto”, e realizzare la prevenzione. Questo consentirà ai cittadini di accedere più facilmente ai servizi, orientarsi meglio nel loro percorso di cura e stimolarne anche la partecipazione.
La Web Tv sarà trasmessa attraverso i monitor presenti all’interno dell’Ospedale di Torrette, su un apposito canale YouTube e sui social network.
Riguardo all’importanza di promuovere una corretta prevenzione prosegue l’impegno di Caporossi, con la parola d’ordine “meglio non ammalarsi che guarire”. Un impegno su più fronti, quello del direttore dell’Azienda Ospedaliera: «stiamo lavorando con grandi risorse, la Regione è stata munifica», sottolinea riferendosi alle nuove dotazioni tecnologiche (tac, ecografi, risonanze) e alle assunzioni di personale «tuttavia si tratta di lavorare sia per i cittadini che per i professionisti sanitari, le due cose devono andare a braccetto. C’è ancora da lavorare sulla flessibilità nell’uso delle risorse, sulla riduzione dei tempi delle liste d’attesa e sugli accessi al pronto soccorso che sono ancora troppo elevati». A tal proposito Caporossi precisa che stanno lavorando sui protocolli dei codici verdi e bianchi, in modo da garantire una maggiore velocità di trattamento. «Il 2018 sarà l’anno del lean management» – conclude Caporossi, un modello organizzativo snello, incentrato sulla riduzione degli sprechi e sulla maggiore produttività del perso