Ancona-Osimo

Giornata Mondiale dell’Alzheimer, Renzulli: «Il nemico è l’isolamento. Il ruolo del caregiver venga riconosciuto»

Parola alla coordinatrice dell'Associazione Alzheimer Marche, che per l'occasione ha organizzato due eventi: la visita alle Grotte di Frasassi e la presentazione del libro “La Combriccola: il manuale della prevenzione del decadimento cognitivo”

Centro Diurno Alzheimer “Margherita”
Centro Diurno Alzheimer “Margherita”

JESI – Oggi, 21 settembre, è la giornata mondiale dell’Alzheimer, malattia che comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria. Generalmente insorge dopo i 65 anni e colpisce maggiormente le donne. In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che le persone con demenza sono circa 1.100.000, di cui il 50-60% con Alzheimer, ovvero circa 600mila persone. La malattia presenta tre stadi: Alzheimer lieve, moderato e severo. I primi sintomi sono perdita di memoria, sbalzi d’umore e problemi nel linguaggio. Con il progredire del morbo possono comparire disorientamento, difficoltà a orientarsi nello spazio, problemi alla vista, allucinazioni, perdita della memoria a breve termine fino ad arrivare, nei casi più gravi, a difficoltà nel deglutire e nei movimenti.

Essendo una patologia neurodegenerativa il malato ha bisogno di assistenza costante e in questo scenario assumono grande importanza lei attività dei centri diurni e tutte quelle iniziative che affrontano la problematica fin dagli stadi iniziali, come il Caffè Alzheimer. Si tratta di un luogo dove le persone con demenza e i loro familiari si incontrano per vivere momenti di condivisione e svago; per trovare supporto e informazioni, scambiarsi esperienze e confrontarsi con psicologi e professionisti.

«Purtroppo l’età media delle persone affette da questa malattia si sta abbassando molto. Nei nostri Caffè abbiamo diversi ospiti 65enni ad uno stadio medio, quindi è un Alzheimer giovanile – dichiara Daniela Renzulli, coordinatrice e organizzatrice iniziative Associazione Alzheimer Marche -. Durante questi incontri che si svolgono una volta alla settimana, le persone con Alzheimer e i caregiver fanno attività con psicologi e professionisti esterni. Alla fine dei Caffè viene offerta la merenda per stimolare le abilità residue, per ripetere gesti e movimenti della quotidianità affinché non vadano persi nella memoria. A volte si fanno passeggiate, un modo anche per sensibilizzare la popolazione e far comprendere che fino ad un certo stadio della malattia le persone affette da Alzheimer possono condurre una vita normale».

Il problema principale della malattia è l’isolamento sia del malato che del caregiver. «Le persone affette da questa patologia non sempre riescono a stare in compagnia, quindi restano sole e l’isolamento può portare ad un decadimento più rapido. Per i caregiver occuparsi di un proprio caro affetto da Alzheimer significa invece rinunciare alla vita sociale. Le famiglie rimangono sole a casa e senza supporti – spiega Renzulli-. A questo proposito abbiamo attivato delle iniziative come “Sorriso e Sollievo”, dove la persona affetta dalla malattia può essere lasciata per alcune ore dando un po’ di respiro al caregiver; abbiamo gruppi di auto-mutuo-aiuto gestiti da psicologi e dedicati ai familiari per scambiarsi esperienze e aiutarsi reciprocamente; sportelli di ascolto».

Di che cosa c’è bisogno per supportare maggiormente i caregiver? «Il ruolo del caregiver deve essere riconosciuto proprio come ha fatto l’Emilia Romagna. Deve avere un contributo, invece, attualmente ha solo 3 giorni al mese di 104. Non dimentichiamo che oltre ad occuparsi del malato, deve gestire anche la famiglia e il lavoro. Inoltre, è necessario istituire centri diurni e altri luoghi dove lasciare il malato qualche ora e attivare un supporto domiciliare per alleviare la solitudine. In questo modo anche chi ha difficoltà a spostarsi può avere un contatto umano».

Oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, l’Associazione Alzheimer Marche ha organizzato due eventi. Il primo, in programma questa mattina e aperto a persone affette da questa malattia neurodegenerativa, ai loro familiari o assistenti, è la visita alle Grotte di Frasassi. Nel pomeriggio invece, alle 18, presso il Circolo Cittadino di Jesi, verrà presentato il libro “La Combriccola: il manuale della prevenzione del decadimento cognitivo” scritto da Manuela Rinaldi e Martina Bora. Il manuale mira a far prendere consapevolezza riguardo la pericolosità sociale della solitudine e dell’isolamento, a sensibilizzare le figure professionali sul tema della prevenzione offrendo uno strumento per metterla in atto. L’ingresso è libero. Alle ore 20.00 è in programma una cena il cui ricavato servirà all’Associazione per realizzare attività a favore delle persone fragili e delle loro famiglie (prenotazione obbligatoria al 334 6989688).

Proprio a Jesi da quasi un anno è operativa la nuova sede del Centro Alzheimer “Cassio Morosetti”, una struttura di eccellenza in grado di ospitare fino a 20 persone.

«Attualmente abbiamo 16 anziani che lo utilizzano con grande soddisfazione dei familiari- afferma Franco Pesaresi, direttore dell’Asp Ambito 9-. Il Covid ha ridotto le domande, prima della pandemia era tutto pieno. Abbiamo ancora 4 posti liberi. Il centro è molto bello, grande e moderno. All’interno si fanno diverse attività: cognitive, occupazionali, di svago e di riposo. Stiamo poi lavorando per completare gli arredi del giardino. Rispetto agli altri Centri marchigiani, il centro di Jesi ha un’estensione oraria più ampia e opera anche il sabato. Recentemente abbiamo attivato il Caffè Alzheimer spostandolo dalla vecchia sede del centro diurno».

Dai dati del Centro disturbi cognitivi e demenze dell’Area Vasta 2 emerge che nei 21 Comuni della Vallesina i cittadini che hanno contratto una forma di demenza sono 1.690, quasi tutti over 65. L’Alzheimer resta la patologia più grave e ogni anno si stima che 330 nuove persone ne vengano affette. Numeri che fanno riflettere considerato che gli over 65 anni nella Vallesina sono oltre 26 mila.

«L’aumento costante dei malati deriva dall’incremento della popolazione anziana» spiega Pesaresi che, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, lancia un’iniziativa in programma per mercoledì 28 settembre a Jesi. A partire dalle 16.30 presso il Centro diurno demenze “Cassio Morosetti” ci sarà un open day con visita alla struttura e la presentazione dei servizi per la demenza sul territorio. Ci saranno poi gli Sbandieratori e i tamburi dell’Ente Palio San Floriano e a seguire il rifresco.