ANCONA – Era il 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa liberano il campo di concentramento di Auschwitz rivelando al mondo l’orrore di ciò che all’interno accadeva. «Il 27 gennaio di ogni anno con il Giorno della Memoria commemoriamo le vittime dell’olocausto. Ricordiamo l’orrore a cui ha portato l’ideologia nazista che vedeva la convivenza umana regolata dall’idea che gli uomini si dividono in razze superiori e razze inferiori, in uomini forti e uomini deboli, dove i primi hanno diritto, guidati da leggi dello stato, di sopprimere i secondi. Oggi che con la pandemia siamo impegnati in uno sforzo solidale per curare tutti, i più fragili e gli anziani, misuriamo l’abisso in cui era precipitata l’umanità governata dall’ideologia nazista. In mezzo ad una emergenza sanitaria e sociale dove si cerca di non lasciare indietro nessuno, lavoriamo e rinforziamo la civiltà di un mondo solidale e diamo così la migliore risposta all’orrore genocida di Auschwitz», dice il presidente della Provincia di Ancona Luigi Cerioni.
Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria perché, come riconosciuto dalla Legge 211/2000, è il giorno dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. Nonostante le limitazioni causa Covid19 che impediscono di rendere omaggio alla Giornata come da tradizione, è bene tenere vivo il ricordo con momenti di riflessione su quanto accaduto. Per tenere viva la memoria al “fine di ricordare la Shoah, le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.