Ancona-Osimo

Girava per Ancona, ma con l’obbligo di rimanere a Reggio Calabria

Secondo dati forniti dalla Polizia di Stato nelle ultime 48 ore nell'anconetano sono state controllate 632 persone, identificati 209 cittadini extracomunitari e passati al vaglio 25 locali pubblici

Controlli nel capoluogo dorico

ANCONA – Nuova maxi operazione della Polizia di Stato in tutto il capoluogo dorico nonché lungo il litorale della provincia: decine e decine di poliziotti della Squadra Volante, Squadra Mobile, Reparto Prevenzione Crimine, Squadra Nautica, Unità Cinofile e Unità di Primo intervento hanno spiegato contemporaneamente e sinergicamente la loro attività di prevenzione e repressione di ogni forma di reato, con particolare attenzione alla criminalità diffusa, ai reati predatori e all’immigrazione clandestina. Anche grazie a Mitì, il progetto estivo di controllo del territorio della Questura di Ancona.

Alcuni numeri: nelle ultime 48 ore sono state controllate 632 persone, identificati 209 cittadini extracomunitari, controllati 317 veicoli, effettuati 38 posti di controllo e passati al vaglio 25 locali pubblici.

Il caso
Ieri sera, mercoledì 26 luglio, sono state controllate le zone del Piano San Lazzaro. Alle ore 19 un equipaggio della Squadra Volante nel transitare in piazzale Loreto ha notato un individuo che alla vista della Polizia si è fermato sul marciapiede e lanciando rapide occhiate a destra e sinistra ha tentato di prendere una strada adiacente.

Il comportamento dell’uomo ha insospettito gli agenti che lo hanno fermato e identificato. Si tratta di cittadino extracomunitario, originario dell’Egitto, classe 1971, pluripregiudicato per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’ingresso clandestino.

Dall’interrogazione alla banca dati della Polizia è emerso, inoltre, che il 46enne in realtà doveva trovarsi a Reggio Calabria da cui non poteva allontanarsi in quanto sottoposto alla misura di prevenzione dell’obbligo di firma. L’uomo ha dato delle spiegazioni alquanto fantasiose sul suo soggiorno nel capoluogo marchigiano, parlando di ipotetici cugini di cui non ricordava né i nomi né gli indirizzi di residenza.

Accompagnato presso gli Uffici della Questura, dopo le formalità di rito, è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria.

 

 

 

 

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