ANCONA – No alle barriere fonoassorbenti progettate da Rfi. Le giunte comunali di Ancona e Falconara si sono riunite a Palazzo del Popolo e hanno approvato un documento per chiedere soluzioni alternative a Rfi e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le due giunte si sono riunite questa mattina, lunedì 21 gennaio, in seduta congiunta perché contrarie al progetto sulle barriere antirumore progettate da Rfi, che dovrebbero isolare la ferrovia dall’abitato di via Flaminia per ridurre l’inquinamento acustico, ma penalizzerebbero il paesaggio perché, alte fino a 10 metri, impedirebbero la vista del mare e potrebbero aggravare l’inquinamento ambientale lungo la principale strada costiera dei due territori. Le giunte comunali hanno così approvato un documento condiviso, con il quale impegnano Rfi e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché vengano trovate soluzioni alternative per ridurre l’inquinamento acustico senza penalizzare tanto i territori, prendendo in considerazione il coinvolgimento nell’iniziativa degli altri Comuni costieri della fascia Adriatica.
Negli ultimi giorni, dopo i primi contatti del sindaco falconarese Stefania Signorini con il sindaco Valeria Mancinelli e con l’assessore anconetano ai Lavori pubblici Paolo Manarini, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Falconara, Clemente Rossi, aveva avviato un confronto costante con il vicesindaco anconetano Pierpaolo Sediari (con delega all’Urbanistica), culminato in un incontro operativo cui hanno partecipato anche gli assessori ai Lavori pubblici dei due Comuni (Valentina Barchiesi per Falconara e Paolo Manarini per Ancona) e i tecnici anconetani e falconaresi.
A Falconara la battaglia era partita a metà novembre, quando Rfi aveva pubblicato su alcuni quotidiani un piccolo annuncio per avvertire i proprietari degli espropri dei loro terreni per la realizzazione delle barriere. Cittadini e amministrazione comunale si sono mobilitati contro la realizzazione dell’opera, in quanto danneggerebbe «non solo chi vive a ridosso della ferrovia, ma tutta la comunità». Contro l’opera si è costituito anche un comitato “No al muro, sì al mare”, che ha avviato una petizione arrivata a oltre 2.500 firme.
A margine della seduta, infine, le due giunte hanno stabilito di richiedere congiuntamente un incontro con il Ministero e con l’Anas in merito al progetto del raddoppio a quattro corsie della variante alla Statale 16, con l’obiettivo di superare una impasse che riguarda una infrastruttura fondamentale per la viabilità del territorio.