Ancona-Osimo

«Gli anni del Black Moon e del Green Leaves. Così rivive la musica marchigiana anni ’70»

Ancona e Porto Recanati nel progetto di Nicolò Antonini: «Ho sempre sognato di raccontare il mondo dei disk jockey di altri tempi. Ora, in radio le mie interviste ai pr di una volta»

In foto, Nicolò Antonini (foto per sua gentile concessione)

ANCONA – Si chiama ˈDisc Jockey Timeˈ e racconterà la storia dei locali più in voga delle Marche: dal Black Moon di via Colleverde, nel quartiere delle Grazie di Ancona, fino alle serate tra musica, dj e ballo passate al Green Leaves, dove sono cresciute generazioni di anconetani.

È questo il nuovo progetto di Nicolò Antonini. «Era il 1980 ed in consolle al Black Moon di Ancona situato in via Colleverde c’era Armandone». Comincia così la prima puntata del programma radiofonico ˈDisc Jockey timeˈ di Antonini, prodotto da Andrea Burattini per Radio Serena (una web radio).

Un progetto, quello di Antonini, per raccontare la storia del mondo clubbing della regione, dal 1970 al 2000, tramite interviste a chi quel mondo l’ha costruito, vissuto e fatto vivere a migliaia di ragazzi marchigiani negli anni d’oro della musica disco, house e dance.

Si parte oggi (sabato 16 settembre) alle 14, su Radio Serena, con Armando Sparapani, per proseguire nei prossimi mesi con ospiti provenienti da tutti gli storici locali della regione. Per citarne alcuni, ci sarà Antonello Verdolini, pr storico dell’Odissea; Fabrizio Fratta, fondatore dell’Odissea; ma anche ospiti provenienti dalle zone di Macerata come Roberto Galeazzi del Green Leaves.

Nicolò Antonini ideatore del progetto “Disk Jockey Time”

Non mancheranno episodi speciali e sorprese durante la stagione del programma. «I vinili ci sono, l’emozione è alta e la voglia di raccontare un mondo ai miei occhi spettacolare c’è. Punto a raccogliere più storie possibili per avere una memoria storica di ciò che una volta succedeva nella nostra regione. Una memoria non solo fatta di racconti ed aneddoti, ma anche di musica scelta ogni puntata dall’ospite. Un modo per l’ospite di raccontarsi facendo ballare da casa gli ascoltatori come se fossero su quelle piste», commenta Antonini.

Il progetto Disc Jockey Time ha anche una pagina Facebook che raccoglie fotografie, flyer e racconti di disc jockey marchigiani e locali. Il programma radiofonico va in onda ogni sabato dalle 14 alle 15 sul sito di Radio Serena, con replica la domenica (stesso orario). Disponibile anche in podcast sul sito.

Ma perché raccontare il mondo dei club marchigiani? «Perché a me – risponde Nicolò – il mondo dei club e dei locali da ballo ha sempre affascinato. Sono sempre rimasto colpito dai disc jockey, da come riuscivano a far muovere persone sulla pista e a far divertire. Sin da piccolo ho sempre sognato di lavorare lì dentro, essere in alto su quella consolle o gestire un club. Ora che sono più grande, un po’ grazie alle amicizie ed un po’ grazie a quel bimbo ancora dentro di me che sognava quelle cose, ho deciso di costruire un progetto che in un modo o nell’altro poteva comunque averci a che fare con questo mondo».

Nicolò Antonini (foto per sua gentile concessione)

«L’iniziativa nasce come pagina Facebook che raccoglie foto e flyer di club e disc jockey dal ’70 al ’99, perché secondo me, dal 2000 in poi è morto un po’ questo mondo. Con il tempo e dopo un lavoro nel periodo di pausa estiva è diventato progetto radiofonico presso Radio Serena, di Osimo, storica radio anni ’80 che ha visto passare molti dei personaggi e disc jockey attuali. Ma il progetto non si fermerà qua – evidenzia – Punto infatti ad eventi estivi nelle piazze con il format ˈDisc Jockey time goes liveˈ».

In radio ecco le interviste a disc jockey, bartender, pr, direttori artistici, installatori, gestori e figure varie dei locali che hanno costituito la storia delle Marche. L’intervista viene intervallata da canzoni che si suonavano all’interno di quei locali scelte dall’ospite/dagli ospiti. Mediamente 5/6 canzoni o anche mixage. Ogni canzone porta poi ad aneddoti e storie che completano l’intervista. Un modo, questo, per ricostruire pezzo dopo pezzo la storia di un determinato locale, periodo storico e perché no, anche genere musicale.

L’obiettivo? «Costruire una memoria storica perché è stato un pezzo fondamentale della nostra regione e sarebbe un peccato perdere tutto ciò».

© riproduzione riservata