Ancona-Osimo

Goletta Verde: «A Numana un solo cartello, informazione inadeguata»

Un monitoraggio di Goletta Verde ha riscontrato l'assenza di cartelli informativi sulle spiagge e la presenza di rifiuti, in particolare plastica. Inoltre, dall'indagine è emerso che sono cinque su dodici i punti monitorati nelle Marche che superano il limite di inquinamento previsto dalla legge

ANCONA – La cartellonistica in spiaggia è quasi inesistente, anche se obbligatoria per legge da tre anni per i comuni costieri: informativa che ha la funzione di informare i cittadini sulla qualità del mare. I volontari della Legambiente Marche, tra metà giugno e fine luglio 2017, hanno effettuato monitoraggi lungo un tratto di costa di 20 km, da Pesaro a San Benedetto del Tronto: nel 36,3% dei 44 transetti osservati, la cartellonistica informativa è risultata assente. Con il recepimento della Direttiva Europea sulle Acque, attraverso due normative nazionali (D. Lgs. N.116/2008 e decreto del 30 marzo 2010), i Comuni delle coste sono tenuti ad informare il cittadino in modo puntuale, attraverso cartelli che devono essere posti nei “luoghi di maggiore afflusso”, a prescindere se nel tratto di spiaggia vi sia o meno la presenza di uno stabilimento balneare.

Sotto accusa non soltanto l’assenza di cartelli, ma anche l’inadeguata informazione: ne è un esempio il tratto di costa nel comune di Numana, interdetto alla balneazione per 700 metri complessivi, di cui una parte in modo temporaneo e un’altra permanente, e caratterizzato dalla presenza della Foce Musone. In tutta quest’area, nonostante l’analisi approfondita da parte dei volontari, è stata riscontrata la presenza di un solo cartello informativo, situato a metà della spiaggia confinante con la stessa foce, un numero giudicato insufficiente a garantire un’adeguata informazione per un tratto di costa di oltre mezzo chilometro.

Inoltre, secondo i risultati dei prelievi e delle analisi di Goletta Verde, eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente il 29 e 30 luglio, sono cinque su dodici i punti monitorati nelle Marche che superano il limite di inquinamento previsto dalla legge e corrispondono per lo più a foci di fiumi e torrenti, mentre appare migliore rispetto all’anno scorso la situazione nel punto campionato sulla spiaggia presso la foce del torrente Arzilla e su quella presso la foce Fosso Asola dove i valori risultano entro i limiti di legge.

In provincia di Ancona, nei tre punti campionati, il risultato è stato “entro i limiti”: alla spiaggia di Marcelli, nel comune di Marcelli di Numana, alla spiaggia Ponte Rosso, presso Lungomare Dante Alighieri, e a quella a 30 metri a sud della foce del fiume Misa, nel Comune di Senigallia. I tecnici di Goletta Verde hanno campionato anche tre punti in provincia di Ascoli Piceno, dove sono risultati “fortemente inquinati” la foce del Tronto nella Riserva naturale regionale Sentina a San Benedetto del Tronto, la foce del torrente Albula e il punto campionato presso la spiaggia 20 metri a sud della foce del torrente Tesino, a Grottammare. In provincia di Fermo, invece, su due punti campionati, uno è risultato “fortemente inquinato”, ovvero la foce del torrente Valloscura, Lido di Fermo, nel Comune di Porto San Giorgio, mentre “entro i limiti” il giudizio emerso dai prelievi effettuati sulla spiaggia presso foce fosso dell’Albero, a Porto Sant’Elpidio. Uno il punto campionato in provincia di Macerata: la spiaggia presso foce fosso Asola, tra Civitanova Marche e Potenza Picena, risultato “entro i limiti”. In provincia di Pesaro Urbino, su tre punti campionati, due sono risultati “entro i limiti”, la spiaggia presso la foce del Torrente Arzilla, nel Comune di Fano, e la foce del Fiume Tavollo, nel Comune di Gabicce Mare; mentre “fortemente inquinato”, è stato il giudizio emerso dai campionamenti effettuati presso la foce del fiume Foglia, ricadente nel Comune di Pesaro.

 

«Spiace constatare che in una regione come le Marche dove, stando ai dati dell’Arpa, la qualità delle acque è fra le migliori in Italia – dichiara Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde – permangano croniche criticità alle foci di fiumi e torrenti, si trovi sulle spiagge una percentuale di plastica elevata e sia assente una cartellonistica obbligatoria per legge, non solo per informare sull’eventuale divieto di balneazione di taluni tratti di costa ma anche per certificare i punti in cui l’acqua risulta eccellente, come previsto dalla legge. In molti punti giudicati critici dai tecnici di Goletta Verde, infatti, è stata registrata la presenza di bagnanti».

Nelle Marche, su 6 spiagge monitorate, su un’area complessiva pari a 18.160 mq, l’equivalente di quasi 234 campi di beach volley, sono stati rinvenuti 3.100 rifiuti spiaggiati, pari al 9% di tutti quelli classificati nella campagna 2016 in Italia (33.540 rifiuti). Sul totale dell’area indagata sono stati trovati una media di 517 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Sebbene la densità di rifiuti nelle spiagge campionate nelle Marche sia minore di quella nazionale, la percentuale di plastica trovata è maggiore, pari all’83,5% contro quella nazionale del 76%. Al primo posto vi sono i frammenti dei rifiuti minori di 50 cm costituiti da plastica e polistirolo, pari al 32%, contro il 22% nazionali. «Il problema delle microlastiche è serio e globale – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – bisogna mettere in campo strategie di prevenzione. Ecco perché chiediamo un tavolo di concertazione regionale a cui partecipino il mondo della ricerca, l’Università, le associazioni e la società civile per monitorare questo fenomeno, al fine di individuare una soluzione che ne riduca la presenza nei nostri mari».