ANCONA – «Dobbiamo attrezzarci: bene le vaccinazioni, ma dobbiamo essere pronti a ondate eventuali che possono tornare. Abbiamo bisogno del personale e degli strumenti che possano metterci in condizione di combattere questa onda di pandemia». Lo ha detto ieri il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, intervenendo a SkyTg24.
Nel confermare che nelle Marche sarà possibile da oggi – 13 luglio – prenotare la quarta dose del vaccino per gli over 60 e i fragili, tramite la piattaforma Poste, il governatore ha sottolineato che «la carenza di personale medico ci sta mettendo in grave difficoltà, ed è importante che il governo proroghi l’utilizzo delle Usca, che sono risultate lo strumento fondamentale nella lotta al Covid, soprattutto evitando le ospedalizzazioni». «Nel bel mezzo della stagione estiva – ha detto – i marchigiani non pensano alla vaccinazione, ma ad uscire velocemente dall’incubo della pandemia: è chiaro che quando ci sono state le indicazioni le hanno sempre recepite».
Entrando nel merito delle vicende politiche nazionali, con le acque agitate in seno alla maggioranza, dopo lo strappo dei 5 Stelle sul decreto Aiuti, il governatore ha spiegato che le forze che sostengono il governo «non hanno più motivazioni per stare insieme» e che l’esecutivo ha «esaurito la sua capacità di organizzazione politica». Acquaroli ha sottolineato che «è importante fare chiarezza» e che «non c’è accordo praticamente su niente» per cui in un contesto simile è «giusto ridare la parola agli italiani, affinché possano scegliere a chi far governare questa fase complicata».
Parlando dell’inflazione, dei rincari e della crisi energetica, il presidente della Regione Marche si è detto convinto che «hanno un impatto devastante sulla quotidianità di milioni di cittadini e di imprese: è fondamentale avere un governo che, con tutti i poteri, sia capace di trovare soluzioni e farlo con la maggiore autorevolezza possibile». «Non possiamo permetterci un autunno e un inverno di incertezze – ha aggiunto – , con un governo che non ha chiaro ciò che deve fare».
«Se il governo è troppo debole – ha concluso il governatore – e al di là dei calcoli elettorali non ha quella forza e quella determinazione necessarie per affrontare queste questioni e farlo in Europa, può essere un complicato per le imprese e per gli italiani».