ANCONA – Domenica di fuoco per le farmacie delle Marche prese d’assalto per i tamponi. Nella giornata di ieri – domenica 17 ottobre – si sono registrate lunghe code nelle farmacie di turno rimaste aperte, per i test antigenici rapidi che consentono di ottenere il Green pass e accedere ai luoghi di lavoro.
È l’effetto dell’entrata in vigore della certificazione verde obbligatoria per i luoghi di lavoro. L’unica alternativa per ottenere il Green pass per chi non si è vaccinato e non è guarito dal Covid, sono i test antigenici rapidi che però vanno rifatti ogni 48 ore. E tanti sono stati i marchigiani che domenica si sono messi pazientemente in coda per essere in regola questa mattina con la certificazione verde ed entrare al lavoro.
Da sottolineare che la domenica è aperto circa un 10% delle farmacie presenti sul territorio. Ma i test sono andati a ruba anche nella giornata di sabato, come conferma Federfarma, visto che il Green pass è necessario anche per entrare in discoteca, e quello appena trascorso è stato il primo weekend con discoteche, sale e locali di ballo di nuovo aperti al chiuso.
«Mi hanno chiamato alle 3:30 di notte per fare un test antigenico rapido perché dovevano entrare in discoteca» spiega Andrea Avitabile, presidente Federfarma Marche e titolare di una farmacia a Senigallia di turno nella notte tra sabato 16 e domenica 17 ottobre.
Riferendosi sia ai test per l’accesso al lavoro che nei locali notturni, Avitabile lancia un appello alla popolazione: «È necessario prenotare i test, in modo da evitare lunghe code, perché anche se una farmacia è di turno di notte o di domenica occorre fissare gli appuntamenti per una migliore organizzazione del lavoro. Non si può pretendere l’esecuzione di un test in piena notte. Le farmacie garantiscono un servizio importante, ma non possono essere in ostaggio di una minoranza che non si è vaccinata».
Federfarma ricorda che l’associazione ha proposto di eseguire i tamponi gratis per chi ha già prenotato il vaccino così da tamponare il periodo di attesa prima dell’immunizzazione: «Il tampone deve essere una scelta secondaria rispetto alla vaccinazione contro il Covid».