ANCONA – «Se confermata (l’accusa, ndr) sarebbe oggettivamente gravissima perché stiamo parlando di un momento in cui il Paese vive una pandemia e una fase di grave crisi economica, oltre che di contrasto, se volete, tra una parte della popolazione e le istituzioni». È il commento “a caldo” del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli all’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona e condotta dalla Squadra Mobile di Ancona su finte vaccinazioni per ottenere indebitamente il Green pass in cambio di denaro, sfociata nella mattinata di oggi – 10 gennaio – in 5 arresti, fra i quali un infermiere che operava presso il centro vaccinale Paolinelli di Ancona, accusato di corruzione e altre 4 persone finite ai domiciliari.
Pochi giorni fa ad Ascoli Piceno, ad essere arrestato per “finte” vaccinazioni allo scopo di ottenere la certificazione verde, era stato un medico, mentre diversi mesi fa sotto i riflettori della Squadra Mobile di Ancona era finito un medico di Falconara. Il governatore parlando con i giornalisti a Palazzo Raffaello a margine di una conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i ristori messi a disposizione della giunta per alcune delle attività penalizzate dalla pandemia di Covid, Acquaroli ha evidenziato che in un momento così «particolare» è necessario «essere molto molto consapevoli che ogni azione singola che mettiamo in campo può ledere il valore delle istituzioni e il significato che hanno sempre».
Oltre all’arrestato e ai quattro finiti ai domiciliari ci sarebbero anche 45 obblighi di dimora, ma le indagini sono ancora in corso e il numero degli indagati potrebbe ampliarsi ulteriormente. «Ho appreso con grande stupore di quello che è accaduto» aggiunge Acquaroli, nel precisare «vediamo anche i documenti e le notizie non a caldo. Vorrei approfondire quanto è avvenuto, ma chiaramente se c’è stato un provvedimento di questo tipo vuol dire che ci sono anche tutti gli atti, tutti i presupposti affinché si possa arrivare a questo».
«I marchigiani sono una popolazione di persone oneste, concrete e laboriose – aggiunge – . Credo che sia testimoniato da tutti. Dispiace perché chiaramente c’è anche un’immagine a livello nazionale, ma ripeto, sono questioni che attengono alle autorità competenti e noi guardiamo con rispetto istituzionale il lavoro svolto» e «siamo fiduciosi che quanto prima ci possa essere chiarezza».
Su eventuali provvedimenti nei confronti dell’infermiere arrestato il governatore precisa: «Devo vedere quali sono le procedure da mettere in campo in questo caso» afferma, aggiungendo che occorre «comprendere bene quello che sta accadendo, perché come tutti voi credo, siamo stati abbastanza colti di sorpresa da una notizia del genere».