Ancona-Osimo

Green pass alle Poste: guasti ai totem e disagi. La Cgil verso lo sciopero

Esordio col botto per la nuova direttiva sul controllo del Green pass alle Poste. Disagi nelle filiali di Ancona. I sindacati insorgono

La manifestazione dei sindacati davanti alle Poste di Ancona (foto d'archivio)

ANCONA- Come primo giorno niente male. Lamentele, rallentamenti, totem elimina-code malfunzionanti. Gli sportelli alle Poste in tilt all’esordio del Green pass obbligatorio per i clienti. I rappresentanti sindacali della Cgil annunciano lo stato di agitazione e l’approssimarsi di uno sciopero generale. 

I disagi

In tutti gli uffici postali del capoluogo i totem elimina-code non hanno funzionato fino alle 9 di questa mattina (1 febbraio). Ma il peggio è stato nei piccoli uffici periferici, dove con un solo sportello l’operatore è stato chiamato a svolgere un doppio lavoro: controllore e sportellista. E come prevedibile sono fioccate le lamentele dei clienti. In alcuni uffici sono volate parole grosse ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Insomma, come primo giorno di entrata in vigore della nuova norma che impone anche ai clienti degli uffici pubblici di esibire il pass vaccinale non c’è male. Nei servizi comunali al pubblico «sono stati affissi avvisi indicanti la necessità di mostrare il proprio Green pass agli addetti del Comune individuati a tal proposito da ciascun dirigente – spiega Maurizio Bevilacqua, direttore generale del Comune di Ancona -. Quindi per poter accedere a qualsiasi titolo si deve possedere tale certificazione». Ma anche lì non sono mancati disagi. «Alcune difficoltà sono state riscontrate e quindi piccoli ritardi perché si è dovuto oltre ad effettuare il controllo anche, in alcuni casi, spiegare la nuova norma – aggiunge Bevilacqua -. Per quanto riguarda eventuali rallentamenti e azioni correttive sono in fase di valutazione le singole criticità rilevate dalle direzioni in questa prima giornata di attuazione delle norme».

Lo stato di agitazione

Sul fronte sindacale le sigle di settore sono già sul piede di guerra. «Apriremo il conflitto di lavoro preliminare allo stato di agitazione – annuncia Annalisa Marini, coordinatrice regionale Slc Cgil area Servizi Postali – e abbiamo intenzione di proclamare una giornata di sciopero generale». A far saltare i nervi sono soprattutto le condizioni in cui gli operatori postali sono costretti a lavorare. «All’ufficio delle Poste centrali di Ancona la direttrice ha passato la mattinata fuori a dare indicazioni ai clienti e a spiegare il funzionamento della nuova direttiva – continua Marini -. Ma non è questo il ruolo di un direttore postale». In più c’è anche il problema della carenza di personale. «Spesso i lavoratori vengono fatti girare da un ufficio all’altro e questo mette a repentaglio la salute stessa dei dipendenti – spiega la referente sindacale – dunque bisogna ridurre al minimo i distacchi solo per servizi legati al servizio universale, e non far circolare personale tra gli uffici della provincia per motivi di carattere commerciale». Il clima è incandescente e rischia di mettere in crisi l’intero servizio. «Chiediamo, inoltre, che venga dispiegato un presidio fisso delle forze dell’ordine negli uffici postali più a rischio assembramento – incalza la rappresentante sindacale della Cgil – e che vengano fornite le mascherine Ffp2 a tutto il personale a contatto con il pubblico».