ANCONA – Erano chiusi in piccole gabbie di legno e in condizioni di salute precarie. Così li hanno trovati gli agenti delle Fiamme gialle i 208 uccelli stipati in una vettura al porto di Ancona, fermata subito dopo lo sbarco da una motonave proveniente dalla Grecia. Sul mercato avrebbero fruttato circa 20 mila euro. Da qui il sequesto svolto dalla Guardia di Finanza di Ancona, in collaborazione con la locale Agenzia delle Dogane. Un italiano denunciato
L’operazione è scaturita da un controllo eseguito nei confronti di un cittadino italiano appena sbarcato con la propria autovettura da una motonave proveniente dalla Grecia. All’interno del mezzo erano stipati, in gabbie anguste di legno non idonee al trasporto, uccelli di varie specie, alcune delle quali protette dalla Convenzione di Berna, in condizioni di salute precarie.
A giustificazione del trasporto, il conducente ha esibito soltanto un certificato, non valido per la legislazione italiana, rilasciato da un veterinario greco, nel quale era riportato un numero inferiore di volatili e appartenenti ad una sola specie “serinus serinus”.
Durante la ricognizione dell’auto è stata anche rinvenuta attrezzatura idonea all’inanellamento di frodo, finalizzato a mascherare gli estremi di identificazione dell’allevatore, la provenienza, l’età e la dimensione dell’animale.
Al termine degli accertamenti, cui ha preso parte anche personale veterinario dell’Asur Marche – Area Vasta 2, il conducente del mezzo è stato denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamento di animali di cui all’art. 544 ter c.p. aggravato dal decesso di alcuni di essi e per detenzione di volatili tutelati da convenzioni internazionali.
Successivamente, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, i volatili sono stati rimessi in libertà nel loro ambiente naturale.