ANCONA – Monumenti illuminati di giallo e di blu, bandiere appese ai balconi. E poi, una lunga catena di solidarietà verso le famiglie ucraine scappate dal loro Paese in guerra. Dalla provincia di Ancona scattano le iniziative di vicinanza e di aiuto all’Ucraina, per manifestare vicinanza sia alla popolazione che alla comunità insediata nei nostri territori.
A Jesi, l’obelisco sulla fontana dei leoni di piazza della Repubblica, simbolo della città per eccellenza, è stato illuminato di giallo e blù: «I colori della bandiera dell’Ucraina, per esprimere la vicinanza e la solidarietà della nostra comunità alla popolazione di questo paese vittima di una assurda aggressione», fa sapere l’Amministrazione comunale in un messaggio condiviso anche dalla Consulta per la pace di Jesi.
Ancona, il capoluogo, non è da meno: da questa sera (1 marzo) sulla facciata del palazzo Municipale sarà proiettata la bandiera ucraina. «L’iniziativa – fa sapere il sindaco Valeria Mancinelli – vuole manifestare il sostegno e la vicinanza dell’Amministrazione comunale e di tutta la città nei confronti del popolo ucraino e della comunità ucraina residente nel capoluogo dorico a fronte della guerra in corso in quel paese. Già nei giorni scorsi, allo scoppiare del conflitto, il Comune aveva esposto la bandiera ucraina e quella della pace dal balcone di Palazzo del Popolo a testimonianza del desiderio di pace e superamento del confronto bellico».
Importante anche la catena di solidarietà che si è attivata un po’ in tutta la regione, con raccolte di beni di prima necessità. A promuoverla, proprio la Comunità Ucraina Marche (Cum). La priorità sono ovviamente i medicinali (per info: 339.1978254); da kit di pronto soccorso completo a garze sterili, garze con connettivina, tachipirine, toradol, anticoagulanti, antibiotici, antidolorifici, bende, cateteri, guanti, ma anche magnesio, potassio, gastroprotettori, flebo, antireflusso e salviette umide (per sopperire alla mancanza di acqua) e coperte calde. Occorre anche cibo, ma in particolare pasti precotti e pratici da mangiare, come scatolette di tonno, fagioli in scatola, carne in scatola (non in contenitori di vetro), caffè solubile, barrette energetiche e cioccolato fondente per i volontari in Ucraina che dovranno affrontare lunghe notti di veglia. Occorrono latte, legumi, pomodori, verdura in scatola, olio (no vetro), zucchero, sale, caffè, the, pane in busta, fette biscottate, biscotti, merendine, cioccolato, barrette, marmellata, succhi, frutta sciroppata, bicchieri/piatti/posate. Sarebbero utilissimi anche coperte, sacchi a pelo, cuscini, materassi gonfiabili, thermos, torce, pile, generatori di energia, stufe da campo, estintori, kit da campeggio, fazzoletti umidificati, pannolini, pannoloni l/xl, assorbenti. Sia le associazioni di volontariato che i privati si sono attivati anche con raccolte di vestiti e indumenti, ma in questo momento non sono la priorità, la necessità potrebbe presentarsi più avanti, anche perché dallo scoppio del conflitto sono già stati raccolti abiti e la stessa comunità ha problemi di spazi.
L’accoglienza è invece un aspetto importante in questa drammatica situazione. La Comunità Ucraina delle Marche fa sapere che chiunque voglia mettersi a disposizione per fornire ospitalità alle famiglie ucraine, può inviare i propri dati (nome, cognome, recapito, città e telefono) scrivendo alla pagina Facebook Comunitàucrainamarche o via mail (comunitaucrainamarche@gmail.com) . Nella stessa pagina sono disponibili tutti i contatti dei referenti per ogni città dove attivare la catena solidale. Per aiutare l’esercito ucraino:
https://bank.gov.ua/ua/news/all/natsionalniy-bank-vidkriv-spetsrahunok-dlya-zboru-koshtiv-na-potrebi-armiyi
https://bank.gov.ua/ua/news/all/natsionalniy-bank-vidkriv-spetsrahunok-dlya-zboru-koshtiv-na-potrebi-armiyi
https://savelife.in.ua/donate/
https://savelife.in.ua/
L’UNHCR Italia-Agenzia ONU per i Rifugiati ha attivato un canale per le donazioni: «Le ostilità in Ucraina hanno già costretto intere famiglie a fuggire dalle loro case – si legge nella descrizione del servizio – hanno urgente bisogno di protezione e di aiuti di emergenza: il tuo sostegno ci aiuterà a fornire loro aiuti immediati».
A Jesi, anche tra i privati è scattata una raccolta di indumenti e coperte: la scorsa settimana solo col primo appello sono stati donati 14 pacchi già spediti in Moldavia per i rifugiati dell’Ucraina. L’iniziativa solidale prosegue venerdì 4 marzo dalle 18.40 alle 19.30 nel parcheggio dell’Unieuro a Jesi (via Gallodoro) dove è possibile portare il proprio contributo: generi di prima necessità, indumenti, prodotti per l’igiene personale, scarpe, pannolini, coperte e quanto può essere di aiuto.