Ancona-Osimo

Gulliver, l’associazione studentesca compie 35 anni: «Le sfide? Università gratuita e supporto psicologico per gli studenti»

L'associazione studentesca di Ancona, giunta al 35° anno dalla sua fondazione, traccia un bilancio e delinea le sfide più importanti per il futuro

ANCONA – Università gratuita e libera da discriminazioni, supporto psicologico agli studenti, più aggregazione e accesso gratuito ai luoghi della cultura. Sono le sfide in testa all’agenda dell’associazione Gulliver che ha festeggiato proprio in questi giorni i suoi 35 anni di attività, da quando, nel 1987, Marzio Sorrentino, Maurizio Dubbini, Gianni Socionovo, Angelo Tenace, Roberto Rossi, Domenico Virgulti, Michele Sansone, Andrea Pacione e Lucia Bellucci costituirono l’associazione con il nome di “Gulliver – Lista degli Universitari di sinistra”. Associazione che da 35 anni è in “trincea” per l’affermazione dei diritti delle studentesse e degli studenti dell’Università Politecnica delle Marche, mossa dal desiderio di portare avanti idee che allora erano considerate irrealizzabili e che oggi invece sono realtà.

«Tra le battaglie che abbiamo sempre portato, continuiamo e continueremo a portare avanti ci sono quella ad avere un reale diritto allo studio, mirando ad un’università gratuita e garantendo un’adeguata accessibilità e promozione della cultura universitaria, in quanto quest’ultima è lo strumento fondamentale per raggiungere la propria realizzazione e crescita personale» racconta Marika Semeraro dell’associazione Gulliver di Ancona, annunciando l’impegno anche sul fronte dell’assistenza sanitaria per gli studenti fuorisede, del diritto al voto fuorisede, per evitare gli oneri legati ai trasporti ad oggi necessari «per esercitare un diritto fondamentale come quello al voto», per arrivare poi al sostegno piscologico gratuito per chi è in difficoltà, specie dopo la pandemia e non solo.

Marika Semeraro

«Come associazione culturale, da sempre ci impegniamo nella sensibilizzazione della popolazione studentesca e della cittadinanza tutta su tematiche sociali e civili, promuovendo un ambiente libero e senza alcun tipo di discriminazioni – osservano -, in cui ognuno goda degli stessi diritti e delle stesse opportunità». Ma la battaglia è anche sulla sostenibilità ambientale, «perché crediamo che l’università si debba fare promotrice di cultura e ricerca volte alla salvaguardia dell’ambiente».

L’altro nodo è quello dell’aggregazione sociale per cui l’associazione studentesca chiede «eventi che permettano di vivere la città, nonostante Ancona non sia una città a misura di studente, caratterizzata da prezzi per un accesso alla cultura e al divertimento proibitivi». Insomma tanti i temi “caldi” sul tavolo, nonostante in 35 anni tanta strada sia stata fatta sul fronte dei diritti, ma tanta altra resta da farne.

«Crediamo in una società diversa – spiegano gli studenti del Gulliver -, che metta al centro gli studenti e le studentesse, che dia loro la possibilità di esprimersi appieno per ciò che valgono. Crediamo in un’università a misura di studente, che lo metta davvero nella condizione di vivere con serenità e senza pressioni il proprio percorso di studi, che non deve avere come unico obiettivo una laurea ma una vera e propria crescita personale. Crediamo in una città le cui istituzioni mostrino un sincero interesse nei confronti dei problemi e delle necessità degli studenti e delle studentesse, e che dia loro effettivamente la possibilità di vivere a 360 gradi la vita universitaria, caratterizzata non solo da lezioni, esami e numeri, ma da socialità, condivisione, espressione di idee e convivialità».

Una manifestazione degli studenti Gulliver (immagine di repertorio)

Poi il riferimento, nel 35ennale dell’associazione, va inevitabilmente all’Ucraina. «Crediamo negli ideali di pace e uguaglianza, che oggi sono minati dalle guerre e dai conflitti che continuano a portare solo distruzione e sofferenza nei popoli che abitano la Terra, il nostro impegno è continuare a lottare e manifestare per dire “no alla guerra” e per denunciare gli episodi caratterizzati da qualsiasi tipo di discriminazione. Oggi – aggiungono gli studenti – possiamo dire di essere orgogliosi di quanto abbiamo realizzato, di quanto negli anni questo veliero sia cresciuto e di quanto noi stessi siamo cresciuti insieme a lui. Questi 35 anni rappresentano una grande responsabilità, nonché un grande onore, per aver scritto e per continuare a scrivere la storia di un’associazione che non è solo un’organizzazione di studenti e studentesse, ma un luogo di aggregazione e condivisione di idee, in cui sono la passione e la vocazione a guidare alla lotta per la difesa dei diritti di chi non ha la forza per lottare da solo».

Gli studenti rimarcano che l’associazionismo rappresenta «una grande forma di espressione di idee» e un «patrimonio culturale e sociale di cui la città non può fare a meno. Associazionismo non è lavoro, associazionismo non è amicizia. Associazionismo è essere “compagni”, è lavorare insieme per perseguire obiettivi comuni, è impegnarsi per gli altri senza volere nulla in cambi».