ANCONA – Scaldano i motori i Portuali Ancona, in vista del loro ritorno in Prima Categoria. Dopo l’esaltante scorsa stagione, culminata con i memorabili playoff vinti senza i favori del pronostico, la storica società dorica è già ampiamente al lavoro per lo start ufficiale. Il mercato ha portato giocatori pronti e di categoria, l’intelaiatura è stata mantenuta e ora non rimane che lasciarsi trasportare dall’adrenalina del campo. Per tastare il termometro degli anconetani ci siamo rivolti a Luca Cesaroni, DG e VicePresidente dei Portuali.
Luca, come vi apprestate a vivere questa stagione di Prima Categoria?
«C’è tanto entusiasmo perché essendo il primo anno di prima categoria per la società, lo staff e i ragazzi non manca l’emozione e la voglia di confrontarsi. C’è anche tanta umiltà e consapevolezza nel sapere che sarà un’annata difficile piena di difficoltà che si supereranno stando tutti uniti e remando tutti dalla stessa parte».
Guardando allo scorso anno quali sono stati i momenti più belli?
«Dirti i playoff che sarebbe scontato, vincendoli come li abbiamo vinti da quinta in classifica. Vedere bomber Pizzichini che sta fuori 4-5 mesi a quarant’ anni suonati e tira il calcio di rigore decisivo è stato un brivido, a dimostrazione che qualche valore da parte di qualche giocatore c’è. Un momento cruciale è stato dopo la sconfitta a quattro-cinque giornate dalla fine per 0-2 con l’FC Osimo. Quella sera siamo stati a cena insieme e ci siamo guardati tutti negli occhi e senza fare grossi drammi ci siamo subito risollevati. Quella sconfitta che ha fatto scattare la molla».
Come avete costruito la rosa 2017-2018?
«Il mercato può considerarsi praticamente finito. Abbiamo cercato di mantenere l’ossatura della stagione scorsa che ha fatto tanto bene. Sono arrivati Borgognoni, Rinaldi, Occhiodoro, Cesaroni Francesco, Petitti e Rossetti che è una grossa scommessa. A questi sei si sono aggiunti Andrea Gatti e Lorenzo Negozi. Possiamo ritenerci estremamente soddisfatti».
Che tipo di campionato ti aspetti e a cosa puntano i Portuali?
«Dicono che sia molto più livellato dello scorso anno, dopo la promozione di squadre come la Filottranese e il Sassoferrato. Riprendo le parole del nostro mister, dobbiamo entrare in campo ogni gara con la mentalità di fare bene, indipendentemente dall’avversario».
Una tua riflessione sul momento del calcio cittadino?
«Da tifoso dell’Ancona mi rattrista e non poco la situazione. Ci vorrebbe più gente che faccia calcio per passione che per interessi propri. Solo questo mi vien da dire».