Ancona-Osimo

Il Focolare cresce e punta sull’integrazione

Inaugurati due nuovi posti letto nella casa alloggio per persone con Hiv-Aids a Varano di Ancona. La struttura, fondata 15 anni fa dall’Associazione Opere Caritative Francescane ha ospitato nel corso degli anni 98 persone. Tra le attività organizzate: corsi di formazione, borse lavoro, collaborazioni con il mondo dell’associazionismo e produzione di miele

Un momento della tavola rotonda che si è svolta nel corso dell'inaugurazione de "Il Focolare" ad Ancona

ANCONAPrevenzione, integrazione e sostegno per le persone affette da Hiv-Aids. È questo il messaggio lanciato in occasione dell’inaugurazione dei due nuovi posti letto presso la casa alloggio “Il Focolare”, a Varano di Ancona. La struttura, fondata 15 anni fa dall’Associazione Opere Caritative Francescane di Ancona, che tutt’ora la gestisce, accoglie persone affette da Hiv-Aids con situazioni di dipendenze, problematiche psichiatriche, epatiti ed encefalopatie. “Le Opere Caritative Francescane vollero questa casa alloggio  – ha ricordato Padre Alvaro Rosatelli, presidente dell’associazione – come segno caritativo in occasione del Giubileo del 2000”.

L’associazione francescana, oltre al Focolare, ha al suo attivo la gestione del Centro Noe’: sette appartamenti, quattro ad Ancona e tre a Montegiorgio di Fermo, per l’accoglienza domiciliare dei malati. Altro progetto di punta dei frati francescani in collaborazione con la Caritas diocesana di Ancona-Osimo è “Informazione Positiva”, un ciclo di incontri nelle scuole e nelle parrocchie, avviato 3 anni fa per sensibilizzare i giovani sul tema Hiv-Aids e che sarà riproposto a breve. “Il Focolare” nei suoi 15 anni di attività ha ospitato 98 persone.

Il parterre dell’evento.

All’evento, moderato da Paolo Petrucci, direttore responsabile di Opere (organo di comunicazione delle Opere Caritative Francescane), ha partecipato anche il sindaco di Camerano Annalisa Del Bello, la quale ha sottolineato il ruolo importante svolto dalla casa alloggio, confermando la stretta collaborazione tra “Il Focolare” e l’Amministrazione Comunale di Camerano attraverso la realizzazione di numerosi progetti. Luca Saracini, direttore generale delle Opere Caritative Francescane ha presentato le attività della casa alloggio di Ancona, finalizzate al raggiungimento del benessere e dell’integrazione degli ospiti: corsi di formazione, borse lavoro, collaborazioni con il mondo dell’associazionismo e produzione di miele.

«Il volto del Focolare è cambiato nel tempo – ha sottolineato Luca Saracini – perché sono mutate le esigenze dei suoi ospiti. Il nostro lavoro è stato quello di metterci in gioco: ogni ospite porta la sua vita, i suoi doni e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierlo».   Tuttavia “le richieste superano di gran lunga le possibilità di accoglienza” come ha ricordato Lucia Magrini, responsabile della Casa Alloggio Villa Moscati di Pesaro che spiega come sia necessario «garantire accoglienza a queste persone che vivono situazioni di fragilità umana, psichica e di relazione». Lucia Magrini ha poi ribadito l’importanza di creare accoglienza fuori dalla case alloggio, attraverso l’assistenza domiciliare, in modo da fornire un sostegno ai malati all’interno delle loro abitazioni. Dello stesso avviso anche Paolo Mieli, presidente del Coordinamento Italiano delle Case Alloggio, il quale ritiene l’assistenza domiciliare, una delle sfide più importanti del momento attuale. «Nel corso degli anni è cambiata l’attenzione rivolta al tema dell’Hiv – ha spiegato Mieli – gli anni ’80 e ‘90 sono stati caratterizzati dalla paura in seguito alla crescita esponenziale dei contagi e dalla conseguente reazione auto protettiva dello stigma. Le categorie a rischio, tossicodipendenti e omosessuali, furono ancora più discriminate. Nacque così la necessità delle case alloggio, per offrire accoglienza a questi malati, spesso rifiutati anche dalle famiglie di origine. Poi, nel ’95 la svolta con l’avvento dei farmaci, i quali dimostrarono la loro efficacia. Si comincia a non parlare più di Hiv. Oggi le persone contagiate non muoiono grazie alle terapie e di conseguenza le case hanno assunto un ruolo diverso: quello di accompagnare la persona dentro la cronicità della malattia».

Il taglio del nastro.

Maurizio Bevilacqua, direttore dell’Area Vasta 2, ha ribadito l’importanza dell’ampliamento dei posti letto  de “Il Focolare”, ricordando che nelle Marche esistono solo due realtà di questo tipo: la casa alloggio di Ancona e quella di Pesaro.

Pone l’accento sulla prevenzione Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, intervenuto in rappresentanza della Regione Marche, il quale ha affermato che «serve una grande alleanza tra istituzioni, medici, scuola e mondo associazionistico, per attuare la prevenzione», sottolineando che «per sconfiggere la malattia è necessario lavorare sul “sommerso”, cioè sui soggetti inconsapevoli della loro infezione». E di “sommerso” ha parlato anche il professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Infettivologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, il quale ha precisato che questi soggetti sono responsabili della maggior parte dei nuovi contagi. La fotografia scattata da Andrea Giacometti, sull’evoluzione epidemica dell’Hiv, mostra un trend in crescita, con oltre 2300 sieropositivi nelle Marche e un centinaio di nuovi casi all’anno. Il primario ha ricordato che «ogni malato costa al Servizio Sanitario Nazionale circa 10mila euro all’anno: sarebbe meglio spendere queste risorse in prevenzione».

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Carlo Ciccioli, direttore del Dipartimento Dipendenze patologiche dell’Asur Marche, è intervenuto illustrando le correlazioni tra Hiv, tossicodipendenze e salute mentale: «Questi malati vivono in un grande isolamento sociale e presentano disadattamento comportamentale. I tossicodipendenti hanno spesso relazioni sessuali promiscue e per questo sono maggiormente esposti al rischio di contrarre l’infezione. Se fino ad un decennio fa la tossicodipendenza era prevalentemente uno stile di vita – come ha ricordato Carlo Ciccioli – ora è un espediente, utilizzato dalle persone con un forte disagio psichico, nel tentativo di stare meglio, invece non fanno altro che peggiorare il loro disadattamento. C’è un aumento esponenziale del disagio giovanile – ha concluso Ciccioli – è necessario contrastare questo fenomeno».

Una delle nuove stanze.

Di giovani ha parlato anche il Cardinale Edoardo Menichelli, precisando la necessità di formare le nuove generazioni e di fornire delle regole comportamentali a cui attenersi. «Dobbiamo educare la volontà e far partorire la gioia. Non si deve mai condannare chi ha sbagliato, perché significa peggiorarne la condizione. Si deve invece gestire la sessualità in maniera responsabile, cercare una sessualità fedele e non funzionalistica: questo è l’aspetto fondamentale per non incorrere nei comportamenti a rischio».

 

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