ANCONA – Il Gruppo BPER Banca (BPER Banca e Banco di Sardegna) lancia il progetto “Uniti per l’Ucraina” che prevede varie iniziative di solidarietà e in particolare una raccolta di fondi aperta agli amministratori e a tutti i dipendenti del Gruppo, il cui ricavato andrà a sostenere l’attività di Croce Rossa Italiana in soccorso ai profughi. Ciascun dipendente può scegliere di effettuare una donazione, secondo i propri mezzi, il cui importo verrà poi raddoppiato dalla Banca.
L’Istituto mette inoltre a disposizione delle autorità locali alcuni immobili di proprietà, nelle province di Modena e Ferrara, da destinare all’alloggio temporaneo dei profughi, mentre nel Polo scolastico aziendale, che comprende un asilo nido e una scuola d’infanzia, è stata ampliata la disponibilità di posti per accogliere bambini provenienti dalle zone di guerra.
Accanto a queste importanti iniziative è stata inoltre attivata la campagna di solidarietà “Emergenza Ucraina”, che dà la possibilità ai clienti di aiutare la raccolta fondi del Gruppo in favore di Croce Rossa.
Quanto all’attività bancaria specifica, è stato deciso l’azzeramento delle commissioni di tutti i bonifici verso l’Ucraina, inclusi quelli disposti dalle imprese. È infine in corso una campagna telefonica da parte del Contact Center di BPER Banca rivolta a tutta la clientela di nazionalità ucraina, con finalità di supporto e ascolto.
La Presidente di BPER Banca Flavia Mazzarella commenta così il pacchetto di iniziative messo in campo: «Il drammatico quadro internazionale a cui stiamo assistendo suscita in tutti noi forte emozione e preoccupazione. La campagna di raccolta fondi ‘Uniti per l’Ucraina’ vuole essere un segno di vicinanza e solidarietà da parte di tutte le risorse del nostro Gruppo bancario nei confronti dei cittadini ucraini. Le donazioni raccolte saranno interamente devolute alla Croce Rossa Italiana, che si è subito attivata nei territori colpiti dall’emergenza con i suoi volontari e con le unità mobili per le operazioni di assistenza umanitaria alla popolazione».