ANCONA – Il 76% del patrimonio immobiliare delle Marche è realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa sismica del 1974. Ad Ancona la percentuale sale al 78%, mentre a media nazionale si attesta poco sopra al 70%. Questi alcuni dei dati forniti nel corso dell’incontro “Sisma Bonus – Prevenire meglio che ricostruire” che si è svolto ad Ancona, oggi, 4 luglio. Obiettivo: valorizzare e sfruttare il sisma bonus anche nelle Marche tra gli addetti ai lavori. A promuovere l’iniziativa gli amministratori di condominio, i costruttori, le professioni e i consumatori. La stima per il miglioramento e la riqualificazione sismica in Italia e le conseguenti opere di messa in sicurezza, ammonta a circa 105 miliardi; nelle Marche al netto delle aree che insistono sul cratere, tale stima è di 3,7 miliardi, mentre ad Ancona essa risulta di 1,5 miliardi.
Alla Mole Vanvitelliana di Ancona si sono ritrovati Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), Ance Ancona, Rete delle Professioni Tecniche, organismo composto dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Ancona, dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, dal Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati delle province di Ancona e Macerata e dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Ancona, Ordine dei Geologi delle Marche, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della provincia di Ancona e Confindustria Marche Nord.
Il sisma bonus si pone pertanto come uno strumento finanziario in grado di rappresentare un valore aggiunto per gli stessi cittadini ed insieme capace di rilanciare il mercato edilizio e la relativa filiera. «Fondamentale – spiegano gli organizzatori – sarà creare una stretta sinergia tra istituzioni, categorie e gli stessi cittadini per promuovere meglio la cultura delle prevenzione, trasformando il sisma bonus da strumento fiscale ad un vero e proprio paradigma culturale per la stessa prevenzione».