SIROLO – Dopo 30 anni torna nel Conero Athos Faccincani, artista di rara sensibilità, in grado di dare vita al buio con pennellate di poesia violenta. La mostra, realizzata in collaborazione con la Lega Navale – Sezione di Numana e con il Patrocinio del Comune di Sirolo, sarà inaugurata sabato 8 luglio, alle 19, presso il Circolo Culturale di Sirolo, Piazza Vittorio Veneto n° 7 e sarà aperta tutti i giorni 10-13 e 18-24. Le opere saranno esposte al pubblico fino al 14 luglio prossimo, e saranno dedicate alla luce, ai colori e al Sole Alto.
Nel 1986 Athos Faccincani vince, insieme a Bruno Fanesi, Mino Maccari, Julian Pacheco Arroyo, Remo Pasetto e Nantas Salvalaggio, il prestigioso Premio Ginestra d’Oro del Conero e, dopo 30 anni, torna ad esporre in questi luoghi ameni. Le opere realizzate da Athos Faccincani, in mostra a Sirolo, incantano per armonia e vivacità cromatica. Nei suoi dipinti il sole è sempre alto e non c’è mai una nuvola perché i sogni sono esattamente così, come noi li vogliamo, se abbiamo ancora il coraggio di sognare. È un grande affabulatore il pittore Athos Faccincani, un uomo dal fascino antico-moderno, un poeta dell’animo oltre che della luce, artista affascinante, consapevole del suo talento che ha dispiegato, regalato a piene mani sulla tavolozza infinita dei suoi quadri vibranti, vividi di vita vissuta, un mondo intriso di poesia, di colori, di gioia di esistere, di felicità.
La storia
La vicenda artistica di Athos Faccincani (nato a Peschiera del Garda, nel 1951) è piena di luci e di ombre. Inizia dalla contrarietà della famiglia alla sua passione per l’arte per giungere alla nomina di “Cavaliere della Repubblica”, in seguito alla visita del presidente Sandro Pertini, colpito dalla forza dei sentimenti umani espressi nella mostra sulla Resistenza.
Seguirà, poi, un periodo di crisi interiore, nel quale l’artista abbandona per più di un anno la pittura. Per ritrovare, infine, la gioia di vivere con una pittura festosa, lontana dai toni cupi e polverosi di un passato troppo amaro. Nascono così, dipinti vivacissimi, nei quali l’artista dà spazio esclusivamente al colore, che diviene veicolo di sensazione istintiva, immediatezza e piacere dello sguardo.