ANCONA – Si è conclusa con otto condanne, in tutto 40 anni di reclusione, da parte della Corte di Assise di Ancona, l’operazione Fast Food, condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e iniziata nel 2012 e che riguarda l’immigrazione clandestina. Il sodalizio criminale operava ad Ancona, Milano e Rimini. Coinvolti imprenditori dorici per false assunzioni.
Dopo anni di indagini la Squadra Mobile di Ancona, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, è riuscita a smantellare e a far condannare un sodalizio criminale, operante tra Ancona, Milano e Rimini, dedito al favoreggiamento e all’immigrazione clandestina di cittadini pachistani in Italia. La sentenza dello scorso 8 ottobre emessa dalla Corte di Assise di Ancona, ha visto condannati in via definitiva gli otto principali responsabili dell’attività criminale. In tutto 40 anni di reclusione e oltre un milione di euro di multa, più il pagamento delle spese processuali e l’interdizione dai pubblici uffici distribuiti tra i tre cittadini bengalesi (di cui uno il capo dell’organizzazione e cinque imprenditori anconetani).
La complessa indagine, svolta non solo nel territorio dorico ma anche in altre città italiane quali Milano e Rimini, ha fatto emergere il coinvolgimento di diversi imprenditori che si sono prestati a simulare false assunzioni per permettere il rilascio del permesso di soggiorno a cittadini stranieri privi di documenti, reclutati da due soggetti bengalesi operanti uno ad Ancona e uno e a Milano.
L’intera attività investigativa è stata coordinata dalla Procura della Repubblica nel Tribunale di Ancona dal Sostituto Procuratore della Repubblica Rosario Lioniello.