ANCONA – Erano oltre 50 gli imprenditori di Confindustria Marche Nord che hanno visitato qualche giorno fa i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo. L’iniziativa nasce dai due gruppi Giovani Imprenditori di Ancona e Pesaro capitanati dai due presidenti Marco Del Moro (Ancona) e Carlo Arienti (Pesaro) e dal Club della Qualità. «La visita è stata l’ultimo passo di un percorso di conoscenza iniziato due anni fa con la visita del Cern di Ginevra e all’Environment Park di Torino – ha spiegato Marco Del Moro – e che ci ha portato ad una duplice consapevolezza: l’importanza della disseminazione e del trasferimento tecnologico come fattore di crescita per le aziende e la valenza della comunità scientifica italiana, un’eccellenza a livello mondiale. Questo ci ha fatto riflettere anche sull’importanza delle materie Stem – Science, Technology, Engineering and Mathematics -,nei percorsi scolastici. Un tema sul quale il sistema Confindustria anche a livello nazionale sta investendo molte energie».
Il laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica
Insieme ad altre tre strutture sul territorio italiano, i Laboratori fanno capo all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’ente pubblico di ricerca italiana dedicato allo studio dei costituenti fondamentali della materia e le leggi che li governano. Nei Laboratori operano 1100 scienziati provenienti da 29 diversi paesi; impegnati in circa 15 esperimenti in diverse fasi di realizzazione.
Le strutture sotterranee, tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza e tunnel di servizio, per un volume totale di circa 180.000 metri cubi, sono collocate su un lato di un tunnel autostradale, lungo 10 Km, che attraversa il Gran Sasso, in direzione Teramo-Roma.
Principali argomenti di ricerca dell’attuale programma sono: la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel Sole e in esplosioni di Supernova, la ricerca di particelle di materia oscura e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari.
Sotto uno strato di 1400 metri di roccia, necessari per evitare interferenze cosmiche con l’esterno, gli imprenditori suddivisi in gruppi hanno dapprima visitato la sede per poi essere condotti all’ interno dei laboratori.
«Abbiamo potuto vedere da vicino la strumentazione di alcuni tra i più importanti esperimenti in corso a cui sono stati attribuiti dei nomi – acronimi – estremamente friendly, nonostante l’enorme complessità delle materie – ha aggiunto Carlo Arienti – Solo per fare un esempio, LUNA (Laboratory for Underground Nuclear Astrophysics) che si occupa di riprodurre in laboratorio le reazioni nucleari che generano la maggior parte dell’energia prodotta dalle stelle e CUORE (Cryogenic Undregroung Observatory for Rare Events), un esperimento oggi in una delle ultime fasi della costruzione e che una volta ultimato, sarà il rivelatore bolometrico (ovvero che lavorerà a temperature criogeniche) più grande mai costruito. Siamo rimasti colpiti dalla grande professionalità e dedizione di tutti i fisici e gli operatori del laboratorio che lavorano in condizioni estreme, manipolando materiali e prodotti ad alta infiammabilità. Per non parlare dell’imponenza degli impianti che, oltre ad essere all’avanguardia, si prefiggono come obiettivo prioritario e generale di assicurare l’equilibrio tra i fini della ricerca scientifica e le esigenze di salvaguardia dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente».