Ancona-Osimo

Imprese agricole e zootecniche, dalla Regione un bando per il fondo di garanzia

A disposizione delle aziende ci sono 500 mila euro, che sposteranno 3,5 milioni di euro, fruibili tramite Confidi. Una misura il cui obiettivo è quello di sostenere le realtà colpite sul fronte della liquidità dalle misure restrittive imposte in seguito all'emergenza sanitaria Covid

paesaggio agricolo marchigiano

ANCONA – È pronto il bando per il fondo di garanzia che consentirà alle imprese agricole e a quelle zootecniche di accedere, tramite Confidi, ai contributi messi a disposizione dalla Regione per sostenere le attività messe in crisi dal lockdown imposto per limitare la diffusione dell’epidemia di coronavirus. Il bando per il fondo di garanzia da 500mila euro, che sposterà 3,5 milioni di euro, è in attesa che vengano varate le misure previste dal Ministero dell’Agricoltura, per poi essere pubblicato. 

La chiusura di bar, ristoranti e agriturismi ha impattato pesantemente sulle imprese agricole facendo crollare la domanda di alcuni prodotti, fra i quali anche il latte, provocando una crisi di liquidità che la Regione Marche ha fronteggiato con una serie di misure, come spiega l’assessore e vice presidente regionale Anna Casini

Con il Fondo emergenza Covid-19 sono stati messi a disposizione delle imprese e dei lavoratori autonomi 14,2 milioni di euro per la concessione di prestiti agevolati o per l’abbattimento dei costi richiesti per l’accesso al credito bancario, ma accanto a questo sottolinea Anna Casini sono state previste azioni specifiche a sostegno dell’agricoltura.

Il lattiero caseario è uno dei settori che sta affrontando le maggiori criticità in seguito all’emergenza sanitaria, registrando una forte contrazione della domanda di freschi e freschissimi, ma anche per colpa di una Pasqua che ha registrato un crollo nella richiesta di agnelli italiani, dal momento che sui banchi della grande distribuzione, 3 agnelli su 4 erano esteri. Insomma ce n’è abbastanza per travolgere l’intero settore.

Il calo delle vendite registrato dai caseifici, e il blocco della lavorazione per assenza di manodopera avvenuto in alcuni casi, ha avuto ripercussioni pesanti sul ritiro del latte negli allevamenti, determinando un crollo delle quotazioni. Per questo, evidenzia l’assessore, la Regione è andata incontro alle esigenze del settore sostenendo i pastori con due centesimi per ogni litro di latte vaccino e ovino, e 4 centesimi per quello che beneficia del marchio Qualità Marche che garantisce il rispetto di un rigoroso disciplinare di produzione, controlli indipendenti, tracciabilità, e informazione esauriente nell’etichetta. In questo modo si è bilanciata bilanciare la perdita di due centesimi avvenuta in seguito all’emergenza sanitaria con il latte ritirato ad un prezzo inferiore proprio di 0.2 centesimi di euro.

Anna Casini

Ma un sostegno è stato dedicato anche sul fronte della perdita nelle vendite degli agnelli da macello. Se nel periodo pre-pasquale del 2019 erano stati macellati oltre 10 mila agnelli, quest’anno la quota ha subito un drastico calo anche per quanto riguarda il prezzo (inferiore in alcuni casi anche di un terzo rispetto all’anno precedente. La Regione però ha previsto un indennizzo di 4 euro a pecora che ha avuto un agnello destinato al macello (non alla produzione di lana).

Tra le misure a sostegno dell’agricoltura anche l’attivazione del fondo da 1 milione 900 mila euro per incentivare investimenti fino a 20 mila euro per l’acquisto di attrezzature utili per attivare il servizio di consegna a domicilio, «una modalità che ha fatto sopravvivere le aziende in questo periodo – spiega Anna Casini – e che potrà rimanere anche al termine dell’emergenza sanitaria, perché costituisce un valore aggiunto e una comodità anche per le persone fragili». In pratica il fondo concede un contributo a copertura di circa il 60% di quanto speso, un contributo che può salire fino all’80% circa se più aziende, almeno 3 si mettono insieme, per la consegna a domicilio dei prodotti come ad esempio, latte, olio, vino, carne, verdure.

Nella giornata di ieri, 11 maggio, invece hanno avuto il via libera nel corso della Giunta regionale i protocolli per le riaperture anticipate degli agriturismi, per i quali la data prevista dovrebbe rimanere quella del 18 maggio: «Siamo la prima Regione in Italia a preparare tutti i protocolli per le riaperture delle attività e degli esercizi commerciali – sottolinea l’assessore regionale -. Un lavoro di squadra, fatto con le associazioni di categoria con le quali abbiamo un tavolo strategico».

Ma la Regione, conclude la Casini, è andata incontro al settore anche anticipando «il 50% del gasolio agricolo a oltre 10 mila agricoltori senza la necessità di presentare documentazioni ed ha liquidato 9 milioni di euro di spese sospese» (Sal) relative agli stati di avanzamento e ai contributi di bandi, in modo da «garantire liquidità alle imprese» grazie «agli uffici che hanno lavorato tantissimo per questo».