Se nelle Marche un’impresa su cinque è guidata da una donna, il dato è ancora più rosa nel settore agricolo, dove più di un’azienda agricola su quattro è in mano femminile. Su circa 27mila imprese agricole marchigiane, il 28,78% è gestito da una donna (secondo uno studio di Coldiretti Marche su dati della Camera di Commercio regionale), in percentuale leggermente superiore alla media nazionale.
Il protagonismo femminile è vincente per circa 7.700 imprese che, grazie alla multifunzionalità in agricoltura, hanno saputo interpretare al meglio l’attività agricola del futuro. Una rivoluzione che ha dato impulso ad attività di vendita diretta, ad esempio attraverso i mercati di Campagna Amica, educazione alimentare e ambientale con le scuole, agriasilo, fattorie didattiche, pet therapy.
Se in un quadro generale l’imprenditoria femminile nelle Marche è più diffusa nella provincia di Ancona (23,5%), nello specifico, le aziende agricole al femminile sono invece più presenti nella provincia di Macerata, dove al 31 dicembre 2018 erano 2.180. Seguono Ancona (1.975), Pesaro (1.492), Ascoli (1.137) e Fermo (915).
Diversi gli esempi di donne che, nonostante precedenti percorsi didattici e lavorativi differenti, hanno trovato nell’agricoltura la strada del cambiamento e del rimettersi in gioco.
È il caso di Sandra Quarantini, biologa molecolare che oggi coltiva piante tintoree a Belvedere Ostrense (An) per ricavarne colori naturali ed esegue tinture su fibre, anch’esse green. Un’idea che le è valsa il secondo premio a livello europeo del Copa (Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Unione europea) per l’innovazione in agricoltura.
Giuditta Mercurio, invece, ha lasciato un contratto a tempo indeterminato come tecnico radiologo in ospedale per coltivare a Urbino grani antichi che poi trasforma in pane.
Barbara Bonifazi, laureata in Geologia, ha deciso di investire in un allevamento nella Camerino del post terremoto.
«Le donne in prima linea alla guida di aziende agricole sono protagoniste in settori che toccano gli ambiti più tradizionali dell’agricoltura, come la coltivazione e la produzione di alimenti, e altri assolutamente innovativi come quello dell’agricoltura sociale», dice Francesca Gironi, presidente di Coldiretti Donne Impresa. «È proprio dell’essere donna la capacità di riuscire sempre in qualche modo a coniugare le esigenze dell’attività con gli impegni della famiglia, riuscendo a raggiungere grandi obiettivi».