ANCONA – «Il quadro nel complesso è positivo ma nel settore portuale restano delle preoccupazioni». È l’analisi del ceo Morandi Group, Andrea Morandi, intervenuto in collegamento in diretta, nei giorni scorsi, nel corso della trasmissione ‘Filo diretto’ di Rai News 24, condotta da Roberto Vicaretti. «Per ciò che concerne le merci abbiamo riscontrato una ripresa; i volumi sono tornati ai livelli registrati in epoca pre-Covid, ovvero oltre 370 milioni di tonnellate». Scenario meno ottimistico in ottica futura invece per quanto riguarda l’aspetto legato ai passeggeri, come sottolineato dallo stesso Morandi: «In questo caso siamo quasi in linea con il 2019. Resta però una forte preoccupazione dato che rispetto a tre anni fa il contesto è molto mutato».
La situazione resta comunque complessa e non lascia tranquilli gli operatori. Per le imprese del settore portuale tra i principali ostacoli c’è il caro energia: «I nostri operatori devono fare i conti con gli aumenti ormai noti e che riguardano anche la catena della logistica; numerose aziende stanno riducendo la loro produzione. Le spedizioni e il traffico portuale ne risentiranno molto», ha evidenziato il ceo del Gruppo che nel 2023 celebrerà i suoi 110 anni di attività.
Nel corso dello spazio di Rainews 24, che ha visto la presenza in studio del senatore Guido Castelli (Fratelli d’Italia), Morandi ha effettuato anche un commento relativo alla Legge di bilancio, attualmente in esame in Parlamento: «Giudico positiva la presenza ancora una volta del ‘Mare bonus’ e del ‘Ferro bonus’, strumenti fondamentali per essere sempre più competitivi ed ecosostenibili. Inoltre auspico che venga approvato l’emendamento per cui l’aumento dell’indice Istat non si ripercuota sui canoni concessionari».
L’imprenditore marchigiano ha messo in evidenza alcune delle priorità degli operatori del settore: «È necessario procedere con maggiore rapidità per ciò che riguarda le procedure di appalto e la governance del sistema portuale. Servono infrastrutture sì utili, ma in tempi rapidi».
Infine, un auspicio per il 2023 che sta per iniziare: «Vorrei vedere un maggior coinvolgimento del settore privato, ricco di competenza e ‘motore’ dell’Italia”.