È un quadro contrastante quello che emerge dalla relazione congiunturale di Bankitalia illustrata questa mattina, 7 novembre, dal responsabile dell’Ufficio analisi Alfredo Bardozzetti, tra debolezza industriale e opportunità occupazionali. Nonostante indicatori economici in peggioramento, in particolare per quanto riguarda l’export delle imprese, il mercato del lavoro mostra segnali positivi con un incremento dell’occupazione che beneficia dell’assunzione di donne e un turismo che si conferma a buoni livelli.
Secondo l’indicatore trimestrale (Iter), l’economia marchigiana ha registrato una crescita dello 0,2% nei primi 9 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sebbene inferiore rispetto alla media italiana, che ha segnato un +0,4%. Tuttavia, le tensioni geopolitiche, in particolare nel Medio Oriente, hanno aumentato l’incertezza per gli operatori economici locali. L‘export delle Marche ha subito una flessione significativa, con una riduzione delle vendite in tutti i principali settori manifatturieri, in particolare nel calzaturiero e nel farmaceutico, con un calo dell’export di oltre il 40% (escluso il settore farmaceutico che ha visto una diminuzione del 6,8%). Nei primi nove mesi dell’anno sono cresciute anche le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, in misura significativamente maggiore della media nazionale, soprattutto nel comparto pelli, cuoio e calzature.
E come è emerso dal sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, condotto tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre su un campione di 145 imprese industriali con almeno 20 addetti, la metà delle aziende ha riportato un calo del fatturato nei primi nove mesi del 2024, a fronte di un aumento per meno di un quarto.
Questa fase ciclica debole ha avuto un impatto negativo anche sugli investimenti ( in calo per il 30% delle imprese), mentre il settore delle costruzioni ha continuato a espandersi, grazie ai lavori pubblici legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alla ricostruzione post-sisma.
Marche, l’occupazione
Sul fronte del mercato del lavoro, il primo semestre ha visto un aumento dell’occupazione dell’1,7%, in linea con la media nazionale. Questo incremento è principalmente attribuibile a un recupero della componente femminile nel mercato del lavoro, che ha compensato la contrazione della forza lavoro maschile. Tuttavia, l’aumento dell’offerta di lavoro ha portato a un lieve incremento del tasso di disoccupazione, che si attesta al 5,6%, inferiore alla media nazionale del 7,2%.
Il turismo
Nonostante le difficoltà, il turismo nelle Marche ha mostrato segni di resilienza, con un incremento del 2,1% delle presenze rispetto all’anno precedente, anche se le presenze italiane hanno subìto un calo dell’1%. Anche il traffico passeggeri nell’aeroporto regionale è aumentato del 21,2%, e la movimentazione delle merci nei porti di Ancona e Falconara Marittima ha segnato un +13,5%.
I consumi
Tuttavia, il potere d’acquisto delle famiglie marchigiane è cresciuto meno rispetto alla media italiana, con un sostanziale stagnamento dei consumi. Allo stesso tempo, come illustrato dall’economista Sabrina Ferretti, il credito bancario alle imprese ha continuato a contrarsi, evidenziando una domanda fiacca di prestiti. Nei primi nove mesi del 2024, le imprese marchigiane hanno emesso obbligazioni per oltre 700 milioni di euro, un segnale di attività sul mercato dei capitali.
La relazione della Banca d’Italia offre un quadro complesso dell’economia marchigiana. Mentre il panorama economico rimane incerto, le prospettive per il futuro dipendono dalla capacità delle imprese di adattarsi e innovare in un contesto sempre più competitivo.