ANCONA – La direzione Regionale Marche Inail e Confapi Industria Ancona hanno sottoscritto un protocollo di intesa in tema di somministrazione vaccinale anti-Covid. Nel documento siglato l’associazione di categoria individua le aziende ed il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino, nonché il calendario relativo allo svolgimento delle attività sanitarie in questione nell’ambito di un trimestre da trasmettere alla hub vaccinale Inail di Fano.
La direzione regionale Marche dell’Inail, verificate le richieste pervenute dalle associazioni di categoria, informa il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente per l’avvio delle attività di somministrazione dei vaccini per la messa a disposizione ed il ritiro delle dosi vaccinali. E poi del numero delle somministrazioni giornaliere erogabili, della gestione dei moduli per il rilascio delle credenziali agli operatori dell’Inail per la registrazione dei dati nell’Anagrafe nazionale vaccini in sede di hub vaccinale.
«L’azione istituzionale Inail – afferma il direttore Inail Marche, Giovanni Contenti – si rivolge ai datori di lavoro che, ai sensi del Decreto Legislativo n. 81/2008 non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non hanno fatto ricorso a strutture sanitarie private accreditate. Il ruolo di vaccinatore pubblico è un ulteriore tassello del complesso ed articolato mosaico del sistema di prevenzione e protezione degli ambienti di lavoro dove l’Istituto mette sempre più a sistema un’azione organica, trasversale e strutturata a garanzia del raggiungimento di obiettivi sempre più sfidanti».
«Potrebbe sembrare una misura tardiva rispetto alla massiccia campagna di vaccinazione già avvenuta negli scorsi mesi per tutta la popolazione – afferma Mauro Barchiesi, presidente di Confapi Industria Ancona – e invece si tratta di un protocollo estremamente lungimirante che disciplina questo percorso nel caso di un’ulteriore recrudescenza».
«È indubbio – aggiunge Barchiesi – la necessità di farci trovare pronti, non solo nelle Marche, ma in Italia e nel mondo per affrontare una pandemia di tale portata, e, ora che il numero dei casi è costantemente in discesa così come il numero degli ospedalizzati, abbiamo la responsabilità di procedere ad una programmazione attenta mettendo a punto protocolli efficaci e non formali per non lasciarsi sorprendere di nuovo».