ANCONA – Sette mesi di condanna per il piromane delle chiese che per ben 5 volte aveva minacciato di morte anche un parroco, lasciandogli biglietti in parrocchia e inviandogli lettere anonime per posta. Questa mattina la sentenza emessa dal giudice Lamberto Giusti per l’imputato, Giuseppe Eusepi, 60 anni, di Chiaravalle, difeso dall’avvocato Marco Flavio Torelli. Eusepi era accusato di danneggiamento e minacce aggravate dall’aver commesso il fatto contro un ministro di culto della chiesa cattolica e per discriminazione razziale. Gli incedi appiccati a diverse chiese di Ancona erano avvenuti tra agosto e settembre del 2017. Un raid incendiario che aveva preoccupato la città e il mondo cattolico.
Tutti i parroci coinvolti avevano rimesso la querela, perdonando il 60enne, ma il processo era andato avanti ugualmente. In una delle ultime udienze il perdono era arrivato anche da don Aldo Pieroni, parroco a Camerano, il religioso che ha subito ben cinque minacce.
«Quest’uomo mi invia lettere di scuse continue – aveva detto il parroco – è pentito, mi invia santini, mi chiede sempre scusa. Ritiro le querele certo, ormai l’ho perdonato».
Eusepi avrebbe agito perché secondo lui la chiesa aiutava solo gli immigrati e in quel periodo sia lui che la moglie non lavoravano. A tradirlo e farlo scoprire era stata una telefonata che lui stesso aveva fatto ai vigili del fuoco per segnalare l’incendio alla chiesa delle Palombare, divampato a novembre 2017. Tramite le telecamere che avevano ripreso l’uomo salire a bordo di uno scooter, dopo la telefonata fatta da una cabina a Falconara, la polizia lo aveva identificato e denunciato a maggio 2018.
Gli incendi erano stati appiccati anche alla chiesa di Varano, una tovaglietta dell’altare laterale e a quella del Sacramento, alla fine di corso Garibaldi, ad Ancona. Eusepi ha sempre respinto le accuse.