ANCONA – Un incendio divampato il 29 gennaio scorso alla ex Edilcost fa aprire un fascicolo in Procura con quattro indagati. L’ipotesi di reato è incendio doloso in concorso e combustione illecita di rifiuti speciali. Il sito interessato è quello in via della Ferrovia, sede fino a tre anni fa della ditta edile poi dichiarata fallita. Attualmente l’area, posta sotto sequestro, è passata di proprietà e fa capo ad una società bolognese.
Il sito, in forte stato di abbandono, era diventato una sorta di discarica a cielo aperto con cumuli di rifiuti di ogni genere.
Il 29 gennaio era scoppiato un incendio poi spento con l’intervento dei pompieri. In corso c’era un’operazione di bonifica e smaltimento rifiuti da parte di una ditta osimana incaricata di provvedere all’opera di pulizia.
Durante i primi accertamenti effettuati dai carabinieri, intervenuti sul posto, gli operai avevano riferito di aver acceso un falò con legno ed erba secca per scaldarsi dal freddo e che il fuoco si era poi propagato ad altro materiale presente nell’area, in particolare plastica e vernici. Materiale destinato alla bonifica.
Per gli inquirenti però la dinamica sarebbe ben diversa. L’ipotesi è che per ripulire in fretta la zona sia sia volutamente acceso un fuoco per far bruciare il materiale plastico e i resti di vernice, ammassati con l’utilizzo di un bob-cat manovrato dagli operai. Un’operazione non regolare per le procedure di smaltimento rifiuti. Nell’incendio andarono distrutti più di 200 metri cubi di materiale inquinante.
Il fascicolo d’indagine, inizialmente nelle mani del pm Paolo Gubinelli, è passato ora al pm Serena Bizzari. Quattro le persone indagate, tutti uomini: uno di 42 anni, uno di 57 anni, uno di 35 anni e uno di 21 anni.