ANCONA – «Non ci sono e non ci sono stati rischi, nei giorni passati, derivanti da inalazione di sostanze tossiche. Sono state cercate nell’aria 140 sostanze diverse. Ne hanno trovate 40, tutte abbondantemente sotto la soglia di attenzione e al di sotto dei limiti di tossicità». Lo assicura il sindaco Valeria Mancinelli che ha emanato oggi (21 settembre) una nuova ordinanza sulla base dei risultati delle analisi consegnate da Arpam e Asur dopo l’incendio all’ex Tubimar.
Il dato più rassicurante è quello relativo all’acido cianidrico che è nullo in cinque centraline e molto basso nell’area epicentro del rogo. Non è stato trovato amianto. Il sindaco spiega che «nell’aria sono stati trovati furani (90-95% circa) e diossine (5-10% circa), come avviene spesso, anche quando brucia un bosco. Nell’aria, per le quantità presenti, non destano nessun problema di tossicità. Tuttavia se si sono depositate al suolo, in quantità significative, possono entrare nella catena alimentare ed essere nocive all’uomo, solo per ingestione. Arpam ha ora iniziato la rilevazione a terra in una zona perimetrata secondo modelli scientifici (foto sotto). Occorre monitorare nei prossimi giorni e vedere se le sostante sono presenti».
L’amministrazione chiarisce che «è stata trovata una presenza minima di furani e diossina. Non esistendo un parametro di legge per una esposizione di breve durata, si è assunto come limite quello dell’Agenzia Epa (Agenzia di protezione ambientale americana) che fissa la soglia di rischio (in caso di esposizione prolungata) in 42 picogrammi. Il valore rilevato ad Ancona dalle 5 alle 17 del giorno dell’incendio è di 0,6; il giorno dopo i valori sono aumentati fino ad arrivare a un picco di 22 nella centralina del Comune per poi scendere di nuovo fino a 0,4 nei giorni successivi. Gli esperti sostengono che si è sempre rimasti sotto la soglia di attenzione e che l’esposizione di poche ore non comporta rischi».
Per quanto riguarda il «rischio legato all’ingestione che può derivare dal deposito di alcuni fumi e scorie (non tutti gli elementi atterrano) nei prodotti vegetali e nella immissione nella catena alimentare, l’Arpam inizierà oggi i rilevamenti in una possibile area di atterraggio, un perimetro delimitato disegnato in base a una modellistica che tiene conto di alcune variabili, compreso il vento».
In via cautelativa, l’amministrazione consiglia di evitare il consumo di vegetali a foglia larga e zucchine provenienti dal perimetro individuato (area perimetrata fino al blu) e di lavare accuratamente con acqua corrente gli altri vegetali. Inoltre da oggi sono vietati il prelievo e il consumo di vongole provenienti dalla zona tra Torrette e Mezzavalle, e di cozze tra il Passetto e il Trave, nell’attesa dei risultati che arriveranno nei prossimi giorni. «Per quanto riguarda gli alimenti di origine animale la contaminazione potrebbe avvenire in un processo più lungo di bioaccumulo e bisogna fare cautela», chiarisce l’amministrazione che raccomanda anche di alimentare animali con foraggi e granaglie prodotti prima dell’incendio.